FABRIANO - Si è svolta Venerdi 7 Giugno al relais Marchese del Grillo di Fabriano una serata speciale e senza tabù con al centro il vino di riferimento del nostro territorio, del quale si è parlato considerando la cosa più scomoda da affrontare: il prezzo.
Il patron Mario D'Alesio ha illustrato la serata e le motivazioni che hanno generato l'idea di questa manifestazione, che ha coinvolto sei cantine diverse con i loro Verdicchio di punta:
Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Cantico della figura 2020 A. Felici
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Historical 2019 Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Villa Bucci Riserva 2019 Bucci
Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Selva di Sotto 2019 La Staffa
Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Ergo Sum 2017 Mirizzi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Moss Blanc 2021 Santa Barbara

Non si è trattato di una gara tra i vini ma di un confronto sulla base del prezzo importante che accomuna tutti i vini serviti, e si è partiti proprio da quel lontano ricordo che vede il I vini della serataVerdicchio come vino molto economico.
Si perché talvolta il Bianco dei Castelli è interpretato come un vino dal basso costo mentre in realtà... quanto può/deve costare un Verdicchio?
Un tema approfondito da Francesco Quercetti, critico eno gastronomico, da decenni curatore di guide di vino e cibo, che ha inizialmente ripercorso le tappe dell’evoluzione e della crescita del Verdicchio, dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, scandendo per ogni decennio, i progressi e i caratteri che il Bianco ha saputo dimostrare.
Su queste basi, si è giunti al nocciolo della serata: il prezzo, pungolando e stimolando la platea con le motivazioni che solitamente incidono sul costo delle bottiglie: qualità, comunicazione e marketing, influenza della Maison, le opinioni della critica enologica.
Momenti di riflessione e confronto davanti ai piatti e sei delle migliori etichette Riserva dei Castelli di Jesi, che hanno dato la possibilità di intravedere, in ogni calice, gli stili e i versanti differenti da cui provengono.

Il relatore ha posto l’accento su valori come la comunicazione, il marketing, il prestigio della Maison, siano aspetti sicuramente importanti ma nel contesto del Verdicchio, sia più che mai opportuno far trasparire e comunicare la qualità attraverso i valori del territorio. Portando ad esempio la Borgogna e la Champagne, Quercetti ha riflettuto sull’importanza che i Comuni e le singole vigne possono assicurare.

Spesso, ha concluso Quercetti, ci si trova di fronte a vini di indubbia qualità e fascino, ma spesso effimeri in quanto riproducibili in ogni dove, magari pensati a tavolino ed esaltati con l’ausilio della comunicazione.
Puntare sulla Docg Castelli di Jesi è sicuramente un plus importantissimo e la sua valorizzazione è più che mai fondamentale, ma si può andar oltre, perché il Verdicchio, in quanto autoctono, è in grado di mettere in luce le sfaccettature che ogni Comune, versante, vigna, sanno garantire, suffragrando la qualità proprio con valori assoluti ed inequivocabili legati ai luoghi di provenienza.
Per cui, avanti tutta, il territorio non si inventa, si declina con la qualità e si comunica!

In abbinamento ai vini, durante la cena sono stati serviti dei piatti dello Chef del Marchese del Grillo Marco Cappelletti che ha creato appositamente per la serata. Lo storico ristorante di Fabriano ancora al centro degli eventi legati al vino, presenterà a breve una serata con una maison di Champagne e poi la nuova edizione di Jazz e Bollicine durante FabriJazz 2024 con la Jam Session dei maestri.