ANCONA - Al Teatro delle Muse di Ancona il Convegno organizzato dal Consiglio regionale delle Marche in collaborazione con il Crel. Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini: “Lavoro, linfa vitale delle nostre comunità”. Presidente Crel, Luca Talevi: “Necessario un nuovo paradigma”. E’ intervenuto l’assessore regionale al lavoro, Stefano Aguzzi. Ha partecipato il consigliere regionale Mirko Bilò.
Quale il “Il futuro del lavoro nelle Marche”? Se n’è discusso al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona, nell’ambito del Convegno organizzato dal Consiglio regionale delle Marche in collaborazione con il Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (Crel).
Ad aprire gli interventi il Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, che ha parlato del lavoro come linfa vitale delle nostre comunità. “Il compito delle istituzioni – ha affermato Latini – è quello di rispondere alle trasformazioni in atto, rapide e difficili, con soluzioni concrete, innovative ed inclusive”.
“Nel mezzo di un’epoca di molteplici transizioni – ha aggiunto il Presidente Latini – è necessario che istituzioni, imprese, Università e soggetti privati lavorino insieme per indicare nuovi percorsi formativi e proposte occupazionali che siano sempre al passo coi tempi”
“E' necessario un diverso paradigma del lavoro e delle competenze efficaci per affrontare il prossimo futuro – ha evidenziato il Presidente del Crel, Luca Talevi – Occorre anche un’ottica nuova, tesa a valorizzare il capitale umano, rispondendo contestualmente alle necessità di prospettiva e di futuro delle giovani generazioni”.
Sono intervenuti Pierluigi Rausei, Direttore dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Ancona, l’assessore regionale al lavoro e alla formazione della Regione Marche, Stefano Aguzzi, Guido Canavesi, Professore ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università di Macerata, Massimiliano Colombi, Sociologo Nomisma, Mattia Granata, Professore associato dell’Università Mercatorum.
Ha partecipato il consigliere regionale Mirko Bilò. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Alessandra Pierini.