LORETO - Gran finale per i festeggiamenti per i dieci anni di costituzione del Vox Phoenicis con il concerto di musica medioevale al Teatro Comunale di Loreto.
Sabato 7 dicembre 2024 alle ore 21,30 presso il Teatro Comunale di Loreto con ingresso gratuito, si terrà il concerto di musica medioevale del coro Vox Phoenicis diretto da Carlo Paniccià dal titolo “Maria Matrem. Canti devozionali mariani dei pellegrini“, omaggio alla Vergine Lauretana per la solennità dell’Immacolata Concezione (8 dicembre) e per la festa propria della Madonna di Loreto (10 dicembre).
Il concerto, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Loreto, proporrà l’esecuzione moderna dei dieci canti contenuti nel Llibre vermell de Montserrat, un codice manoscritto importantissimo copiato verso la fine del XIV secolo, contenente una collezione di canti medievali e testi di contenuto liturgico. Per questa occasione il Vox Phoenicis sarà accompagnato dall’ensemble strumentale ModernAntiqua composto da Alessandra Petrini al flauto, Carlo Piergallini alla viola e Nicola Luberti alle percussioni.
Il Llibre vermell de Montserrat (“libro rosso di Montserrat”) prende il nome a motivo del colore delle copertine con cui fu rilegato nel XIX secolo. Inizialmente conteneva 172 fogli scritti sulle due facciate e ne sono pervenuti oggi solo 137 di cui solo sette fogli pergamenati contengono musica. Molto probabilmente la perdita delle 35 pagine sono da attribuire ai due incendi e saccheggi subiti dal monastero da parte delle truppe napoleoniche del 1811 e del 1812. Il manoscritto più prezioso che si è salvato dalla distruzione e che ancora oggi è conservato nella biblioteca di Monserrat è senza alcun dubbio il celebre manoscritto n°1, ancor più conosciuto sotto il nome di Llibre Vermell. A causa dei saccheggi e degli incendi la stessa storia del monastero è caduta nell’incertezza a motivo della grave perdita dell’archivio. Si sa che, intorno al 1011, un monaco proveniente dal monastero di Santa Maria di Ripoll raggiunse la montagna di Montserrat per incaricarsi di dirigere il monastero di Santa Cecilia di Montserrat, per cui quest’ultimo sarebbe passato agli ordini dell’abate Oliba di Ripoll. I monaci del monastero di Santa Cecilia non accettarono la situazione e allora l’abate decise di fondare il monastero di Santa Maria di Montserrat nel luogo dove esisteva già un antico eremo con lo stesso nome nel 1025 e dove è venerata fin dall’anno 880 la Madre di Dio di Montserrat (in catalano “la Mare de Déu de Montserrat”) detta anche la Vergine “Moreneta”. Nella Basilica del monastero è presente una scultura lignea romanica risalente al XII secolo che raffigura la Madonna col bambino rappresentata con il volto di carnagione scura.
Nei 137 fogli manoscritti del Llibre vermell de Montserrat si legge che potevano essere intonati e danzati solo quei canti devoti e rispettosi e che si vietavano espressioni sconvenienti durante l’andata, la sosta e il ritorno dalla Basilica-monastero della Vergine Moreneta de Montserrat. Nel manoscritto in coda al primo canto “O Virgo splendens” si legge:
“Quando i pellegrini vegliano nella chiesa della Vergine Maria di Monserrat, sono talvolta presi dal desiderio di cantare e di danzare; anche durante il giorno essi desiderano farlo sul sagrato. Siccome non vi si può cantare che canzoni sacre e religiose, sono state annotate prima e dopo questa nota alcune canzoni adatte alla circostanza. Queste debbono essere utilizzate in maniera conveniente e moderata, acciocché non vengano disturbati coloro che continuano le loro preghiere e le loro meditazioni […]”.
Qualche pagina più avanti, viene raccomandato inoltre ai pellegrini di “[…] parlare con discrezione sia durante il cammino che durante la loro permanenza all’Abbazia, così come al loro ritorno, rinunciando alle canzoni leggere e profane e alle danze indecenti […]”.
È stato accertato che i canti siano di origine molto anteriore al XIV secolo. Le lingue dei canti sono diverse: catalano, occitano e latino. La maggior parte delle composizioni del Llibre vermell de Montserrat sono scritte nella notazione propria dell’ Ars Nova francese e seguono quindi i criteri di notazione musicale introdotti verso il 1320 da Philippe de Vitry.
Il Vox Phoenicis ha in repertorio questa produzione dal 2016 e la ripropone a conclusione dei concerti che sono stati programmati in questo anno in occasione delle iniziative organizzate in occasione del decennale della costituzione del coro, risalente all’8 settembre 2013, e dell’omonima associazione culturale costituita il 18 febbraio 2014.