OSIMO - Simbolo dell’Italia enoica, l’imprenditore, che ha contribuito al successo del fenomeno Verdicchio, è stato omaggiato a Milano insieme ad altri protagonisti della scena enologica, in occasione della presentazione della Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2025
In oltre 50 anni ha contribuito a scrivere un pezzo di storia del vino italiano, trasformando con dedizione e passione una piccola azienda agricola nel cuore delle Marche in una cantina tra le più affermate a livello internazionale.
Lui è Massimo Bernetti, fondatore di Umani Ronchi e primo imprenditore a credere nelle potenzialità di un vitigno, il Verdicchio, oggi espressione di una varietà di bianco tra le più apprezzate al mondo. Per questi motivi Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, gli aveva assegnato nel 2019 il riconoscimento “Una Vita per il Vino” e, sempre per le stesse ragioni, nei giorni scorsi, lo ha voluto sul palco insieme agli altri vincitori del premio, in occasione del lancio milanese della sua Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2025.
Una reunion di alcuni tra i più importanti protagonisti della scena enologica, che Doctor Wine ha scelto di celebrare una seconda volta, dopo il conferimento del premio istituito nel 2018.
Oltre a Bernetti, erano presenti personalità del calibro di Piero Antinori, presidente della Marchesi Antinori, Mister Amarone Sandro Boscaini, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Ambrogio Folonari, pioniere dell’enologia toscana, Emilio Pedron, fondatore del Gruppo Italiano Vini, e Carlo Guerrieri Gonzaga, il marchese anima della Tenuta San Leonardo di Avio.
“Dagli anni ’60 ad oggi – ha raccontato Massimo Bernetti – di strada ne è stata fatta davvero tanta. Grazie a un lungo percorso, che ci ha visto puntare sull’innovazione con concretezza e continuità, abbiamo raggiunto traguardi inimmaginabili. A tutto ciò dobbiamo il nostro successo e quello dell’Italia del vino, che oggi ricopre un ruolo di primo piano nel mondo. Mi auguro che il grande lavoro fatto sinora possa stimolare le nuove generazioni sulle quali dobbiamo continuare ad investire”.
Con lo sguardo sempre rivolto al futuro, oggi Massimo Bernetti, che ha passato il testimone al figlio Michele, continua a seguire da vicino l’attività di Umani Ronchi, mettendo a disposizione il suo intuito e la sua capacità di innovare che hanno portato la storica cantina, 60 anni di eccellenza, a conquistare una posizione di leadership nel panorama nazionale e internazionale.
L’evento organizzato da Doctor Wine aggiunge un altro prestigioso tassello al percorso virtuoso dell’azienda con sede ad Osimo, che è storia, presente e futuro delle Marche ed anche dell’Abruzzo del vino.
Oltre all’omaggio a Massimo Bernetti, Cernilli ha anche premiato il Vecchie Vigne Historical 2019 di Umani Ronchi come miglior Verdicchio dell’anno.
Un ulteriore successo per l’azienda vitivinicola marchigiana, già Cantina dell’anno 2024 secondo la guida Vini di Italia del Gambero Rosso, che recentemente ha anche ottenuto l’ambito riconoscimento ministeriale di Marchio Storico di interesse nazionale.
Per ripercorrere la storia della cantina basta cliccare sul seguente link: https://www.umanironchi.com/famiglia/storia