RECANATI – Ha patteggiato in tribunale una pena di tre mesi dopo essere stata per qualche ora ai domiciliari in casa dei genitori la giovane mamma che nell’ufficio dei Servizi Sociali ha reagito pesantemente alla notifica della comunicazione giunta dal Tribunale di Macerata, da parte delle assistenti sociali, che la figlia sarebbe stata affidata al padre in esclusiva.
Le assistenti sociali temendo una reazione della donna, ed avevano visto giusto, avevano chiesto la presenza della Polizia Locale.
La giovane madre, che ha in corso una procedura di separazione dal marito, ha iniziato ad inveire contro i presenti, si è scagliata contro delle suppellettili, urlando la sua contrarietà all’allontanamento dalla figlia.
La situazione si è fatta critica quando la donna ha iniziato e resistere ai tentativi di contenimento (un agente della polizia locale spinto e fatto cadere) e ha iniziato a prendere a calci le pareti.
Temendo atti autolesionistici le forze dell’ordine presenti l’hanno immobilizzata a terra e ammanettata.
Di fronte al giudice la difesa ha evidenziato i gravi problemi di salute della donna e del trauma emotivo che la notizia dell’allontanamento dalla figlia ha provocato.
Nelle more degli atti di separazione tra i due coniugi sono comunque previsti incontri protetti tra madre e figlia.