Di Fausto Paesani, Presidente Comitato Ospedale di Rete San Sabino
Il Comitato Pro Ospedale di Rete San Sabino, il cui presidente Fausto Paesani è impegnato proprio in questi giorni a partecipare a tutti i Consigli di Quartiere organizzati nel territorio del Comune di Osimo, in merito alla notizia divulgata dagli Organi di Stampa su un'eventuale esclusione del sito di San Sabino da parte degli Amministratori della Regione Marche, intende precisare quanto segue. Il sito in località San Sabino di Osimo è stato scelto nel 1998 proprio dalla Regione Marche e dall'ASUR Marche perché baricentrico rispetto a tutti i Comuni dell'ASUR Zona Sud e proprio in questo luogo, dopo svariate prove e rilievi tecnici che lo hanno accertato perfettamente stabile dal punto di vista geologico, è stata costruita addirittura una parte del piano interrato ed eseguite ingenti opere di contenimento, già costate Milioni di Euro alla comunità di Osimo e della bassa Valle del Musone. Delle suddette ingenti spese fanno parte anche tutte le parcelle degli Avvocati che negli anni hanno trattato le svariate cause, ricorsi e controricorsi che hanno da sempre
caratterizzato tutta la vicenda dell'Ospedale di Rete a San Sabino di Osimo. Secondo fonti mai smentite da alcuno le sole spese legali ammonterebbero addirittura a diverse centinaia di migliaia di Euro (ovvero a svariate centinaia di milioni delle vecchie lire). Sono tutt'ora in atto due ricorsi presentati al T.A.R. Marche dalla Società Osimo Salute e dallo stesso Comune di Osimo, entrambi riguardanti la bocciatura del Project Financing di 6 milioni di Euro che, a suo tempo, gli Enti preposti avevano stipulato per finanziare una parte dei Fondi necessari alla realizzazione dell'Ospedale di Rete a San Sabino e dove l'ulteriore finanziamento di circa 24 Milioni di Euro era già stato previsto dalla Regione Marche ex Art. 20 della Legge n° 67/1988. Tale Fondo è ora ritornato al Ministero, ma può tranquillamente essere richiamato dalla Regione Marche tramite un Accordo di Programma e la volontà di far ripartire i lavori di costruzione della struttura Sanitaria a San Sabino di Osimo. Oltretutto il Comune di Osimo ha già da tempo messo a disposizione della Regione Marche e dell'ASUR Marche ulteriori ettari di terreno, affiancati alla già scelta area di San Sabino, per eventualmente accorparci anche la struttura dell'INRCA e dell'Agenzia della Terza Età, qualora la stessa Regione Marche ritenesse opportuna tale circostanza. Il presidente del Comitato Fausto Paesani non vede come la Regione Marche, dopo 10 anni dall'inizio dei lavori e svariati Milioni di Euro spesi dietro alla situazione dell'Ospedale di Rete a San Sabino di Osimo, possa giustificare l'abbandono dell'attuale Progetto Sanitario ben sapendo che: - spostare soltanto di pochi chilometri l'ubicazione dell'attuale Progetto di Ospedale di Rete significherebbe perdere altri 5-6 anni per una nuova progettazione tecnica, per tutti i nuovi rilevamenti geologici, oltre che per le nuove autorizzazioni delle quali il Progetto necessiterebbe. Se quanto sopra non bastasse occorre considerare che i cittadini di Osimo e della bassa Valle del Musone si troverebbero oltre al danno economico dei Milioni di Euro già spesi, anche la beffa di avere una struttura che, di sicuro, non potrà essere facilmente riutilizzata per altri scopi pubblici, ovvero si ritroverebbero nel loro territorio quella che comunemente si è soliti definire come "incompiuta" e che di sicuro non rappresenterebbe un motivo di vanto per nessuna delle
Amministrazioni coinvolte, con comprensibili ripercussioni politiche a tutti i livelli. Praticamente si potrebbe dire che dopo 10 anni gli unici ad averci guadagnato sono soltanto gli Avvocati che hanno seguito nei Tribunali le vicende dell'Ospedale di Rete e che, di sicuro, a rimetterci sarebbero sempre i soliti cittadini di Osimo e della bassa Valle del Musone. Il presidente del Comitato Fausto Paesani crede ancora fermamente che gli attuali Amministratori della Regione Marche, ed i Sindaci dei Comuni interessati, terranno i fatti inconfutabili sopra descritti nella dovuta considerazione. Se quanto sopra non si verificherà ci potranno essere tre sole certezze: - tutte le Amministrazioni coinvolte, regionali o locali, avranno perso politicamente perché nessuna è stata in grado di far valere il Diritto ad avere un Ospedale di Qualità per i cittadini di Osimo e dei Comuni della bassa Valle del Musone; - il denaro già speso e quello che occorrerà per un'eventuale nuovo Progetto, rimarrà come al solito a completo carico di tutti i cittadini di Osimo e dei territori
interessati dal Progetto Sanitario dell'Ospedale di Rete; - soltanto un interessamento della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti potrà veramente fare luce sulla situazione dell'Ospedale di Rete a San Sabino di Osimo. In ogni caso il Comitato continuerà ad informare costantemente la popolazione residente e a lottare per difendere l'immediato avvio dei lavori di costruzione dell'Ospedale di Rete a San Sabino e per il mantenimento delle complete funzionalità dell'attuale unico nosocomio osimano rappresentato dal S.S. Benvenuto e Rocco. Nel contempo però il presidente del Comitato Fausto Paesani auspica che, a livello Regionale, tutta la bassa Valle del Musone venga, in futuro, meglio rappresentata e tutelata in fatto di Sanità pubblica, anche tramite la partecipazione all'attività Politico-Amministrativa Regionale di persone che si sono fattivamente e costantemente interessate alla risoluzione delle problematiche di tutti i cittadini del territorio, in particolare di quelli appartenenti alle fasce degli anziani e dei più giovani.
caratterizzato tutta la vicenda dell'Ospedale di Rete a San Sabino di Osimo. Secondo fonti mai smentite da alcuno le sole spese legali ammonterebbero addirittura a diverse centinaia di migliaia di Euro (ovvero a svariate centinaia di milioni delle vecchie lire). Sono tutt'ora in atto due ricorsi presentati al T.A.R. Marche dalla Società Osimo Salute e dallo stesso Comune di Osimo, entrambi riguardanti la bocciatura del Project Financing di 6 milioni di Euro che, a suo tempo, gli Enti preposti avevano stipulato per finanziare una parte dei Fondi necessari alla realizzazione dell'Ospedale di Rete a San Sabino e dove l'ulteriore finanziamento di circa 24 Milioni di Euro era già stato previsto dalla Regione Marche ex Art. 20 della Legge n° 67/1988. Tale Fondo è ora ritornato al Ministero, ma può tranquillamente essere richiamato dalla Regione Marche tramite un Accordo di Programma e la volontà di far ripartire i lavori di costruzione della struttura Sanitaria a San Sabino di Osimo. Oltretutto il Comune di Osimo ha già da tempo messo a disposizione della Regione Marche e dell'ASUR Marche ulteriori ettari di terreno, affiancati alla già scelta area di San Sabino, per eventualmente accorparci anche la struttura dell'INRCA e dell'Agenzia della Terza Età, qualora la stessa Regione Marche ritenesse opportuna tale circostanza. Il presidente del Comitato Fausto Paesani non vede come la Regione Marche, dopo 10 anni dall'inizio dei lavori e svariati Milioni di Euro spesi dietro alla situazione dell'Ospedale di Rete a San Sabino di Osimo, possa giustificare l'abbandono dell'attuale Progetto Sanitario ben sapendo che: - spostare soltanto di pochi chilometri l'ubicazione dell'attuale Progetto di Ospedale di Rete significherebbe perdere altri 5-6 anni per una nuova progettazione tecnica, per tutti i nuovi rilevamenti geologici, oltre che per le nuove autorizzazioni delle quali il Progetto necessiterebbe. Se quanto sopra non bastasse occorre considerare che i cittadini di Osimo e della bassa Valle del Musone si troverebbero oltre al danno economico dei Milioni di Euro già spesi, anche la beffa di avere una struttura che, di sicuro, non potrà essere facilmente riutilizzata per altri scopi pubblici, ovvero si ritroverebbero nel loro territorio quella che comunemente si è soliti definire come "incompiuta" e che di sicuro non rappresenterebbe un motivo di vanto per nessuna delle
Amministrazioni coinvolte, con comprensibili ripercussioni politiche a tutti i livelli. Praticamente si potrebbe dire che dopo 10 anni gli unici ad averci guadagnato sono soltanto gli Avvocati che hanno seguito nei Tribunali le vicende dell'Ospedale di Rete e che, di sicuro, a rimetterci sarebbero sempre i soliti cittadini di Osimo e della bassa Valle del Musone. Il presidente del Comitato Fausto Paesani crede ancora fermamente che gli attuali Amministratori della Regione Marche, ed i Sindaci dei Comuni interessati, terranno i fatti inconfutabili sopra descritti nella dovuta considerazione. Se quanto sopra non si verificherà ci potranno essere tre sole certezze: - tutte le Amministrazioni coinvolte, regionali o locali, avranno perso politicamente perché nessuna è stata in grado di far valere il Diritto ad avere un Ospedale di Qualità per i cittadini di Osimo e dei Comuni della bassa Valle del Musone; - il denaro già speso e quello che occorrerà per un'eventuale nuovo Progetto, rimarrà come al solito a completo carico di tutti i cittadini di Osimo e dei territori
interessati dal Progetto Sanitario dell'Ospedale di Rete; - soltanto un interessamento della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti potrà veramente fare luce sulla situazione dell'Ospedale di Rete a San Sabino di Osimo. In ogni caso il Comitato continuerà ad informare costantemente la popolazione residente e a lottare per difendere l'immediato avvio dei lavori di costruzione dell'Ospedale di Rete a San Sabino e per il mantenimento delle complete funzionalità dell'attuale unico nosocomio osimano rappresentato dal S.S. Benvenuto e Rocco. Nel contempo però il presidente del Comitato Fausto Paesani auspica che, a livello Regionale, tutta la bassa Valle del Musone venga, in futuro, meglio rappresentata e tutelata in fatto di Sanità pubblica, anche tramite la partecipazione all'attività Politico-Amministrativa Regionale di persone che si sono fattivamente e costantemente interessate alla risoluzione delle problematiche di tutti i cittadini del territorio, in particolare di quelli appartenenti alle fasce degli anziani e dei più giovani.