Lettera al sindaco Di Monica Ippoliti
Egregio sindaco,
chi le scrive è un cittadino della sua comunità che desidererebbe comprendere il significato di certe scelte relative al concorso per “istruttori amministrativi” di cui sono venuta a conoscenza proprio ora dal sito del Comune.
Indipendentemente dalla propria cultura personale, ottenuta con o senza titoli di studio, mi chiedo come in un solo “mese” messo a disposizione, un essere umano possa prepararsi in maniera decorosa nelle materie elencate nel bando. Le faccio presente che ad esempio “Elementi di diritto privato” equivale ad un manuale di 1500 pagine.
E la cosa che più mi colpisce è che a fronte di tutta questa preparazione non è richiesto il titolo di una laurea.
Sinceramente non trovo nemmeno tanta coerenza tra la professionalità richiesta e l’inquadramento della figura in discussione, nonostante sono io la prima a confermare che la cultura e la professionalità debbano rappresentare le caratteristiche di qualsiasi tipo di lavoro, anche il più umile.
Altro elemento che mi stupisce è il periodo scelto per la realizzazione di questo concorso: per quasi tutti i cittadini “agosto” simboleggia il mese del riposo e sicuramente la maggior parte delle persone non sono predisposte a tale impegno (anche sotto il profilo della conoscenza del bando).
Comunque sia non è il mio caso perché personalmente avrei fatto qualsiasi tipo di sacrificio per partecipare. Purtroppo la mia natura caratterizzata da orgoglio, serietà e rispetto per me stessa, mi impedisce di poter prendere in considerazione la possibilità di iscrivermi.
Per potersi preparare ad un concorso presentato in tale fattispecie e per essere certi di avere qualche probabilità di vincerlo, occorrono mesi di apprendimento.
Ed è giustissimo che il Comune sia composto da soggetti seri, responsabili e professionali, ma a fronte di quello che ho da giudicare con la presentazione del bando, mi sembra quasi impossibile la realizzazione di questa realtà.
Voglio ancora continuare a rispettare e credere nelle istituzioni e in chi è tenuto a curare gli interessi di tutti i cittadini indistintamente dal proprio nome e cognome, ed è proprio questo il motivo principale che mi ha spinto a scriverle.
Concludo facendole presente che queste osservazioni sono fatte da una persona che non ha nessun legame politico e che ama il proprio lavoro, ma che avrebbe desiderio di lavorare in comune per avere un’opportunità di lavorare “per” il comune. E questa leggera sottigliezza anche se letteralmente non ha grande significato, ne assume uno immenso per la sottoscritta.
Sono certa che il rappresentante della comunità dove ho deciso di vivere (e ne vado orgogliosa) non deluderà il mio desiderio di conoscere il motivo di certe decisioni in merito a questo concorso!
Grazie e distinti saluti.