Di Sergio Beccacece
Nei tempi passati l’abside della chiesa era formata da tre cappelle con volta a crociera impreziosita da affreschi del ‘400 attribuiti sino al 2002 a Carlo di Camerino e, dopo la mostra “il Quattrocento a Camerino”, a Olivuccio di Ciccarello.
Olivuccio, operante nelle Marche tra il 1388 ed il 1439, fu antesignano della pittura marchigiana del ‘400 ed autore di rilevanti opere, la più importante delle quali l’Adorazione dei Magi posta nella Basilica di Loreto, è andata perduta.
Purtroppo la chiesa subì notevoli modifiche e le tre cappelle furono sostituite da un’uica volta barocca che, coprendo l’originale struttura, impedisce la visione degli affreschi.
Francesco Ghirotti direttore al tempo della Scuola Civica di Disegno, in seguito ad attenti ed appassionati studi di ricerca architettonica, riscoprì gli affreschi sotto addirittura l’intonaco che li nascondeva.
Una parte del mirabile ciclo pittorico, comprendente la splendida Annunciazione, è stata staccata e posta nel Museo Civico di Villa Colloredo ed è stata oggetto di pubblicazione nel volume “Recanati Loreto itinerario d’arte dal ‘300 al ‘600, da parte dell’encomiabile Cooperativa Spazio Cultura.
Gli affreschi rimasti nella chiesa stanno sempre più rovinando con reale pericolo di una loro totale distruzione.
Tra di essi merita una particolare menzione il bellissimo angelo dai capelli biondi circondati da un’aureola dorata e coperto da una veste color turchino.
Essendo gli affreschi di inestimabile valore e per di più posti nella chiesa di proprietà del comune, si fa appello alle autorità pubbliche affinché siano al più presto restaurati in loco o riuniti agli altri di Villa Colloredo.
Ai fini della valorizzazione inoltre del patrimonio artistico e culturale recanatese si confida che il Museo d’Arte Contemporanea, posto nel complesso di Sant’Agostino, costato tante energie al compianto assessore alla cultura Foschi e tanti denari alla collettività, sia riaperto ai visitatori e ai tanti turisti o ricollocato altrove.
Infine risulta allo scrivente che il Metropolitan Museum di New York è possessore, o lo è stato fino a poco tempo fa, del Refettorio degli Agostiniani recanatesi e che lo abbia messo in vendita senza che le istituzioni locali, per quanto risulta a conoscenza del fatto, abbiano fin qui mostrato interesse.