Di Armando Taddei, capo gruppo Lista per Recanati
L’altra sera nella sala del consiglio comunale il ridicolo si è unito all'ipocrisia quando ho terminato l'intervento sul punto all'ordine del giorno riguardante l'ampliamento dello stabilimento della Clementoni spa.
L'intervento mi ha visto responsabile del saluto al neo assessore Bertini, dove ho raccontato la nostra sorpresa nel conoscere il suo nome quale assessore in quanto eravamo convinti che fossero ampliate le competenze all'assessore Severini, ed ho aggiunto che forse non era stato ritenuto idoneo alla bisogna.
Inoltre ho continuato mettendo in guardia la neo assessore dalla possibilità che possa diventare strumento inconsapevole in mani consapevolissime. Punto.
Poi sono entrato nel merito del punto, con quelle che erano le mie certezze fondate su atti ufficiali e cioè che la ditta Clementoni ha richiesto un ampliamento del proprio stabilimento e che nel novembre 2007
la competente commissione ha richiesto alcune modifiche al progetto, modifiche consegnate e protocollate in data 07.12.2007.
Quindi ho fatto notare che in un momento non felice per le imprese, una azienda chiede di ampliare il suo stabilimento, creando quindi nuovi posti di lavoro per la nostra città e farla aspettare sei mesi è sicuramente significato un colpevole ritardo e un sicuro danno alla ditta.
Credo di aver espresso, al nuovo assessore delle perplessità legittime in quanto espressioni di una mia opinione scevra di intenzioni offensive; e di aver sollevato sul punto della Clementoni delle legittime rimostranze su di un ritardo ingiustificato come sostenuto anche da altri consiglieri.
Quindi a questo punto sono arrivate alcune prese di posizione francamente prive di sostanza e ridicole nella forma, come chi ha provato, ignorando i documenti, ad indicare date fantasiose della presentazione degli atti, o chi, non smentendosi mai, ad incolpare sempre chi non c'è; è un vizio ormai riconosciuto dai più , è facile oltre che comodo e subdolo parlar male di chi non c'è.
Insomma dopo aver assistito alla gara di arrampicata sugli specchi e girata della frittata, invece di dire semplicemente ok sei mesi forse sono troppi, l'ufficio forse ha dormito, speriamo di non aver arrecato eccessivi disagi all' azienda e amen si è preferito lasciare posto al ridicolo all'ipocrisia e alla gogna.