di Fabio Ambrosiani, Presidente Azione Giovani Recanati
Da oramai parecchio tempo, sui principali organi di stampa locali, si leggono comunicati della sinistra recanatese che attaccano la maggioranza evidenziando tutte le problematiche che secondo loro ci sarebbero a Recanati. Una città isolata, sporca, deludente, in cui la qualità della vita è pessima. Io sono un esponente delle destra locale, non ne ho mai fatto mistero, ma sono anche un cittadino recanatese che vive in un paese, credo, più che dignitoso, contento di abitarci. Non nego, anzi confermo nettamente che ci siano molte cose da sistemare o da rivedere ed anche da cambiare qual’ora sia necessario, come in tutti i comuni limitrofi d’altronde, ma mi spiace che si dia una immagine così mortificante della nostra città in tutte
le Marche, specialmente in un periodo pre-turistico come questo.
Capisco che la sinistra tenti di tutto per tornare al governo, ma non è declassando la città che si fà campagna elettorale, perché a lungo andare questo tipo di politica non danneggia solo chi amministra, sia esso di destra o di sinistra, ma i cittadini tutti.
In questi anni molte cose sono state fatte, e molte rimangono da fare, ma le critiche da sinistra sono piuttosto gratuite, visto come hanno governato negli anni di amministrazione della giunta Ottaviani, dove a parte piazza Leopardi, nulla è stato fatto. Da una sinistra che non ha saputo fare, in questi anni, nemmeno una buona opposizione ma che ha solo criticato, molte volte su cose anche stupide, vedesi le letterine di Natale, non ci aspettavamo tanto, però quando c’è stato il cambiamento dei vertici del PD, personalmente, mi sarei atteso anche un cambio di passo nella gestione politica, che aimè non c’è stato, ma si è continuato sulla strada del “demonizzare il nemico” e basta. Essendo recanatese ed amando profondamente la mia città, pongo sempre il suo interesse prima di qualsiasi contrapposizione politica perché vivendoci sarebbe stupido e controproducente fare il contrario e mi dispiace vederla mortificata da chi fin troppo spesso ha lanciato anatemi senza poi essere minimamente all’altezza di sostenere coi fatti le proprie idee. E se la propensione a dialogare, tanto enunciata dalla sinistra recanatese è effettivamente in essere, allora si cominci intorno alla questione
dell’ospedale Santa Lucia, schierandosi al fianco di chi fino ad oggi si è battuto per salvaguardarlo o per trovare soluzioni alternative, anche contro le proprie gerarchie politiche della regione Marche.
le Marche, specialmente in un periodo pre-turistico come questo.
Capisco che la sinistra tenti di tutto per tornare al governo, ma non è declassando la città che si fà campagna elettorale, perché a lungo andare questo tipo di politica non danneggia solo chi amministra, sia esso di destra o di sinistra, ma i cittadini tutti.
In questi anni molte cose sono state fatte, e molte rimangono da fare, ma le critiche da sinistra sono piuttosto gratuite, visto come hanno governato negli anni di amministrazione della giunta Ottaviani, dove a parte piazza Leopardi, nulla è stato fatto. Da una sinistra che non ha saputo fare, in questi anni, nemmeno una buona opposizione ma che ha solo criticato, molte volte su cose anche stupide, vedesi le letterine di Natale, non ci aspettavamo tanto, però quando c’è stato il cambiamento dei vertici del PD, personalmente, mi sarei atteso anche un cambio di passo nella gestione politica, che aimè non c’è stato, ma si è continuato sulla strada del “demonizzare il nemico” e basta. Essendo recanatese ed amando profondamente la mia città, pongo sempre il suo interesse prima di qualsiasi contrapposizione politica perché vivendoci sarebbe stupido e controproducente fare il contrario e mi dispiace vederla mortificata da chi fin troppo spesso ha lanciato anatemi senza poi essere minimamente all’altezza di sostenere coi fatti le proprie idee. E se la propensione a dialogare, tanto enunciata dalla sinistra recanatese è effettivamente in essere, allora si cominci intorno alla questione
dell’ospedale Santa Lucia, schierandosi al fianco di chi fino ad oggi si è battuto per salvaguardarlo o per trovare soluzioni alternative, anche contro le proprie gerarchie politiche della regione Marche.