di Sergio Paolucci, già sindaco

POTENZA PICENA - Non ho mai attentato all’ordine costituito ed è sorprendente (e deludente!) che le osservazioni critiche sulla ex ceramica da me rivolte al Sindaco siano da questa qualificate come ”insurrezione scomposta”. Consiglio al Sindaco di consultare il vocabolario prima di ricorrere a definizioni inappropriate e infondate che servono solo ad accrescere il tono della polemica, non si sa a quale scopo se non a rassicurare e galvanizzare i propri sostenitori.

Ricordo altresì al Sindaco che non occorre essere citati per aver diritto di replica e l’aver definito la ex ceramica una “incompiuta ereditata” ha chiamato in causa direttamente il sottoscritto.Ecocitta 02 650x366

Nel merito ribadisco il giudizio sull’immobilismo dell’amministrazione comunale. La mia giunta, in 10 anni, sulla ex ceramica ha approvato progetti, varianti, convenzioni, si è prodigata per l’avvio dei lavori e per la bonifica ambientale (attuata al 50%) ed anche per la costruzione della scuola, per la quale all’epoca il Comune non aveva risorse finanziarie proprie.

L’attuale amministrazione comunale in 10 anni è stata a guardare a braccia conserte aspettando gli eventi e senza incidere in nulla sugli stessi, spacciando adesso come meritori quelli che invece sono atti burocratici dovuti (rilascio permessi di costruzione) e nascondendo la figuraccia patita con l’apertura della strada di lottizzazione (realizzata dall’impresa) due anni dopo la conclusione dei lavori.

Fino al 2014 i lavori per l’attuazione del piano particolareggiato dell’ex ceramica erano in corso; si sono interrotti dopo quando l’impresa ha capito che le promesse di Acquaroli erano carta straccia e che l’amministrazione comunale in carica non aveva più fiducia nei suoi confronti. Si tratta quindi non di una “incompiuta ereditata” ma di una “incompiuta provocata” dall’attuale amministrazione comunale.

Riguardo alla scuola consiglio al Sindaco il ripasso della pratica. Scoprirebbe che Ecocittà non doveva realizzare la nuova scuola, ma si era obbligata a pagare i costi per la sua costruzione.

La scuola non è stata realizzata perché in due anni il Comune non è stato in grado di svolgere la gara d’appalto a causa dell’ostruzionismo dell’opposizione, che ha remato contro in tutti modi, e della lentezza nell’espletamento delle procedure burocratiche.

Terminato il mandato della mia giunta l’impresa, che evidentemente aveva intuito le intenzioni della nuova amministrazione comunale, ha rinunciato all’aumento di volumetria e al conseguente pagamento della scuola, lasciando comunque in dotazione del Comune il progetto che l’attuale amministrazione ha deciso di cestinare.

Circa l’aula magna e la palestra non erano previste in quel progetto perché non erano sufficienti le risorse finanziarie disponibili, ma era stato programmata la loro realizzazione con interventi successivi ed a questo proposito era stata definita la localizzazione di una palestra polivalente che invece è scomparsa nel progetto realizzato, perché tale non può definirsi quella costruita all’interno dell’attuale scuola nella quale, tra l’altro, l’”aula magna” è un semplice stanzone.

Riguardo al comitato “Nuova Scuola Parliamone” richiamato strumentalmente dal Sindaco, ricordo che il comitato ha sindacato i contenuti del progetto, non la realizzazione della scuola.
Sulla nuova scuola media l’amministrazione comunale, pur in presenza di una accertata diminuzione della popolazione scolastica, invece di pianificare un intervento unitario, che avrebbe permesso un significativo risparmio di risorse finanziarie pubbliche sia per la costruzione che per la gestione, spenderà 10 milioni di euro per un nuovo edificio solo perché le fonti di finanziamento sono diverse(!) Che ci sta a fare la politica se non sa prevenire neppure uno spreco di soldi?

Per me la polemica finisce qui, ma se il sindaco vorrà continuare, non mi sottrarrò alla contesa.