POTENZA PICENA - Il Sindaco di Potenza Picena entra nel merito della questione sollevata nei giorni scorsi via social e a mezzo stampa: “Ecocittà, che doveva occuparsi anche della bonifica, è in liquidazione. Il Comune si avvale di un legale, vista la complessità della situazione. Dobbiamo tutelare l’ente e la qualità del nostro territorio”.
“L’amministrazione comunale in questi anni non è certo rimasta immobile di fronte alle vicende che riguardano l’area dell’ex ceramica di Porto Potenza Picena. L’ennesima incompiuta ereditata, che pesa sulla nostra città. – così il Sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, interviene in seguito alle sollecitazioni giunte nei giorni scorsi a mezzo stampa e via social prima con una lettera del Comitato Cittadino per Porto Potenza e poi con le dichiarazioni dell’ex parlamentare Mario Morgoni –. Il Comune ha lavorato su più fronti. Da una parte è stato portato avanti il collaudo del secondo stralcio delle opere di urbanizzazione, con l’apertura della strada che collega le palazzine residenziali con la provinciale e la messa in sicurezza del passaggio pedonale. Dall’altra è stato rilasciato il permesso a costruire alla ditta che si è aggiudicata all’asta i due edifici non completati. Procedure non semplici, che hanno impegnato l’ufficio tecnico per diverso tempo”.
C’è poi l’area che doveva essere oggetto delle operazioni di bonifica.
“Questo spazio è ancora in capo a Ecocittà Spa. Il progetto di riqualificazione si è interrotto a causa delle difficoltà oggettive della ditta che è, ad oggi, in liquidazione. Va ricordato che le convenzioni urbanistiche non sono scadute per effetto delle diverse proroghe succedutesi a livello nazionale: ciò significa che, se la ditta fosse in grado, potrebbe tranquillamente completare l’opera e quanto previsto. Ma, lo ripeto, la ditta è in liquidazione. L’amministrazione comunale e gli uffici competenti hanno avuto, da questo punto di vita, diversi confronti con il legale incaricato dall’ente per la specifica questione, al fine di individuare un possibile percorso che possa portare alla tutela degli interessi pubblici, alla tutela ambientale, con la prospettiva di creare anche le condizioni per cui l’area possa essere oggetto di futuri investimenti da parte di privati. Così da evitare gli errori fatti in passato e non di certo dall’amministrazione di centrodestra. La bonifica dell’area ha dei costi esorbitanti, nell’ordine di alcuni milioni di euro. E questa non è certo una scoperta. Lo sa bene, o comunque avrebbe dovuto saperlo bene, chi ha messo in piedi questa vicenda. Siamo sicuri che l’amministrazione di centrosinistra abbia provveduto a chiedere a suo tempo le adeguate garanzie, verificando la sostenibilità dell’investimento complessivo per tutte le attività preliminari alla costruzione degli edifici, come ad esempio la bonifica? Per non parlare del fatto che l’accordo prevedeva anche la realizzazione della nuova scuola primaria a Porto Potenza Picena. Scuola che staremmo ancora aspettando se questa amministrazione non avesse provveduto a realizzarne e inaugurarne una nuova, indispensabile, vista la non adeguatezza dell’edificio di Piazza Douhet”.
Poi le considerazioni finali sulla polemica politica: “Il Comitato Cittadino per Porto Potenza Picena, la cui rappresentatività è quanto meno vaga, invia missive via social ignorando le vie ufficiali. È l’ennesimo teatrino Pierucci – Morgoni. A quest’ultimo, che invoca il coinvolgimento della minoranza sulla vicenda ex ceramica chiedo: a quale titolo lo fa? Perché non si è seduto in consiglio comunale, facendo valere lì le sue proposte? Ci sono luoghi e procedure istituzionali per discutere di determinate questioni. Ma a qualcuno fa comodo non ricordarlo”.