a cura di Paolo Onofri
POTENZA PICENA - In data 16 Gennaio 2014 avevo segnalato al nostro Comune ed alla Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena che il quadro di San Girio, oggi conservato nel contesto della sagrestia della Collegiata di Santo Stefano, era di proprietà del Comune. Dopo tale segnalazione, silenzio, nessuno ha risposto alla mia lettera. In data 25/2/2017 ho scritto di nuovo agli attuali, amministratori ed al vice-segretario comunale, dott. Sandro Stefanelli, ma anche in questo caso totale silenzio.
In data 3 Giugno 2017 allora ho provveduto a scrivere direttamente alla Soprintendenza di Ancona, all'attenzione del dott. Gabriele Barucca, oltre che per conoscenza ai nostri amministratori, alla responsabile del patrimonio artistico comunale, dott.ssa Simona Ciasca, e di nuovo al vice-segretario comunale, dott. Sandro Stefanelli. Ancora totale silenzio.
In base alle misure della tela in oggetto, è sicuro che si tratti del quadro che viene segnalato nell'inventario comunale del 1896, valore lire 50, che era collocato nel Palazzo Comunale, nella Sala del "Maestro di casa", e che veniva dato in prestito alla Parrocchia di Santo Stefano il giorno 26 Maggio di ogni anno per esporlo nel contesto della Collegiata di Santo Stefano per la venerazione dei fedeli.
A questo punto non si capisce più il motivo per cui i nostri amministratori attuali, come quelli precedenti, ed i funzionari preposti alla tutela del nostro patrimonio artistico, non si attivino per recuperare questa opera d'arte molto importante e significativa per la nostra comunità, in quanto si tratta dell'effigie del compatrono della nostra città, San Girio.
E' una chiara omissione di un atto dovuto sia da parte degli amministratori che dei funzionari incaricati.
Se poi l'Ente vuole cedere la proprietà del quadro in oggetto alla Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo è libero di farlo, basta che lo faccia con un atto ufficiale scritto.
Diversamente rimane la strana situazione di un Ente, che pur a conoscenza di un proprio bene storico ed artistico che potrebbe essere recuperato, non si attiva, commettendo forse un reato.
Il nostro è un comune molto anomalo, nessuno si degna di rispondere, forse lo faranno se finalmente potranno intervenire le autorità preposte alla tutela del nostro patrimonio.
Il nostro Ente ha provveduto ad acquisire al proprio patrimonio quadri, acqueforti e mobili provenienti dal Monastero di San Tommaso delle Clarisse. Perché non si attiva per poter recuperare il quadro di San Girio ed esporlo poi nel contesto del proprio Palazzo Comunale? Confidiamo nel nostro sindaco, Noemi Tartabini, responsabile del patrimonio dell'Ente.