ANCONA - Si è svolto presso il "Palazzo delle Marche" ad Ancona un incontro tra il Garante regionale per i diritti della persona, Giancarlo Giulianelli, e una delegazione della Federazione Italiana Rugby (FIR) delle Marche. Presenti Vittorio Petretti, presidente regionale della FIR, Fabrizio Ciavatta, coordinatore per la promozione e partecipazione della FIR Marche, e Francesco Ciotti, consigliere regionale FIR.
L'incontro ha rappresentato un momento significativo per avviare una collaborazione su una serie di progetti innovativi previsti per il 2025, con l'obiettivo di diffondere i valori del rugby all'interno di scuole e istituti penitenziari delle Marche. Il rugby, inteso non solo come sport ma come "palestra dello spirito", si pone al centro di una campagna nazionale della FIR intitolata "Rugby per tutti. Sempre attivi".
La proposta progettuale si concentra in particolare sull'inclusione sociale, rivolta a detenuti e persone con disabilità, non solo fisiche o psichiche ma anche sociali. Si tratta di un’iniziativa che punta a valorizzare lo sport come strumento educativo, formativo e di riscatto personale, offrendo opportunità di crescita e integrazione a fasce di popolazione spesso marginalizzate.
L’incontro ha gettato le basi per una programmazione strutturata che prenderà forma a partire dal gennaio 2025 e sarà attuata nel corso dello stesso anno. I progetti, che verranno promossi a livello regionale, testimoniano il forte impegno della FIR e del Garante per costruire una rete di supporto sociale attraverso il rugby.
Giancarlo Giulianelli ha sottolineato come questo tipo di iniziative rientri nel mandato del Garante di promuovere i diritti delle persone, ponendo particolare attenzione alle categorie più vulnerabili. Vittorio Petretti, invece, ha rimarcato il potenziale del rugby nel trasmettere valori quali il rispetto, la disciplina e la solidarietà, elementi fondamentali per favorire l'inclusione e il benessere della comunità.
La collaborazione tra il Garante delle Marche e la FIR apre dunque nuovi scenari per il futuro del rugby come strumento di educazione e inclusione sociale, confermando ancora una volta il ruolo dello sport come veicolo di trasformazione e cambiamento positivo.