TOLENTINO - Un venerdì da leoni per la seconda giornata del Tolentino Jazz Festival con l’inaugurazione delle pregevoli mostre fotografiche “Jazz Signed” di Andrea Feliziani e “Jazz Tales” di Viviana Falcioni e due concerti di altissimo livello.
Primo momento musicale Marco Marcelletti Trio, formazione abruzzese under 25 che ha pienamente catturato l’attenzione del pubblico con il suo sound raffinato e un gioco di insieme perfettamente calibrato nelle dinamiche, negli interventi solistici e negli equilibri sonori. I brani in programma, composizioni originali del pianista ventenne Marcelletti, allievo di Ramberto Ciammarughi, si sono distinti per la chiara matrice modale e un approccio armonico maturo e ben strutturato; fondamentale il ricco e variegato contributo del contrabbasso di Pietro Pancella e della batteria di Michele Santoleri.
Fra le composizioni eseguite “Albatros”, “Counterpoint of Our Days” e “For Alan”; la brillante performance del talentuoso trio si è conclusa con un omaggio a Kenny Wheeler con la sua “Kind of Folk”.
Il secondo concerto della serata ha segnato il sensazionale debutto dell’inedito quartetto “Happy Jazz Day 2U” composto da Massimo Manzi alla batteria, Maurizio Moscatelli ai fiati, Antonino De Luca alla fisarmonica e David Padella al contrabbasso e al basso elettrico. Spettacolare è l’aggettivo che sorge spontaneo per definire l’esibizione dei quattro musicisti che hanno letteralmente entusiasmato la platea con il loro progetto ricco di contaminazioni e innovativo nelle scelte timbriche.
Dopo le pregevoli composizioni di Maurizio Moscatelli, “ Tutto Bena”, In the Beguining” e “Velut luna”, il gruppo si è lanciato in una serie di articolate e travolgenti riletture di brani provenienti dai più disparati stili e generi. Moscatelli, accattivante frontman dell’ensemble, ha sfoggiato il suo virtuosismo su numerosi strumenti a fiato passando con disinvoltura ed uguale abilità dal sax al clarinetto alla tromba fino a giungere a vari tipi di flauto dolce e alla tradizionale “vena”, aerofono di origine sarda.
Autore di quasi tutti gli originalissimi arrangiamenti, Moscatelli ha proposto con una riuscita sinergia con i suoi compagni di palco “Day One” di Tali Rubinstein e “Tango pour Claude” di Richard Galliano che ha visto protagonista il talentuoso Antonino De Luca, allievo dello stesso Galliano, che sia in questa che nelle altre musiche in programma si è messo in luce per le sue spiccate capacità di interprete e solista.
Sempre ad opera del fisarmonicista siciliano, che di recente proprio con Massimo Manzi ha realizzato il cd “Radici”, il particolare arrangiamento di “Vitti Na’ Crozza” rivisitata anche ritmicamente con un asimettrico 5/4.
Non sono mancati gli omaggi alla musica italiana con “Anna e Marco” di Lucio Dalla e “Parlami d’amore Mariù”; esaltanti le incursioni nel pop con le travolgente versione di “Shock The Monkey” di Peter Gabriel, che ha visto all’opera in uno spericolato solo al basso David Padella, ugualmente eccellente anche negli interventi al contrabbasso.
Fondamentale il contributo di Massimo Manzi che ha arricchito con la sua sapiente creatività ritmica tutto il progetto sostenendo sempre in modo dinamico e pulsante il motore musicale della performance.
Al brillante finale a suon di “Happy” ha fatto seguito un bis strepitoso: “Donna Lee” di Charlie Parker con uno strabiliante Moscatelli al flauto dolce a velocità supersonica. Quartetto stellare e concerto travolgente.