Dopo i primi giorni di preparazione targata Paolo Siroti, la società giallorossa rappresentata dal neo presidente Antonio Gambini, succeduto al dimissionario Sandro Bravi, spiega in una nota la propria filosofia.gambini_antonio

“Dopo i successi ottenuti dalla precedente gestione, la nuova squadra dirigenziale si apre a obiettivi diversi e non solo tecnici: alla volontà di eguagliare i risultati di rilievo realizzati sul tappeto verde si unisce infatti la voglia di ridare linfa al valore sociale del calcio, fra i giocatori in primis e fra quanti ne apprezzano il gioco poi. Un obiettivo ambizioso certo, ma di grande spessore; dai fini etici e sociali che escono dalla Recanatese per abbracciare tutta la comunità in cui la società vive, di cui si sente espressione, da cui ricava sostegno ed entusiasmo. Un entusiasmo, che negli ultimi anni è stato progressivamente smorzato da polemiche utili solo a se stesse e volte a minare il prestigio e l’immagine della società. La nuova dirigenza concorda nel riconoscere al calcio un ruolo fortemente formativo. Fatto di risultati ben più alti di quelli raccolti in una classifica. C’è l’affezione che una cittadina come Recanati può provare nei confronti della società sportiva: un sentimento che merita di essere coltivato, che riempie spalti e cuori dei più o meno giovani di orgoglio giallorosso, che gratifica quanti spendono tempo ed energia in campo arrivando e che può arrivare a sortire effetti positivi sul rendimento e sulle prestazioni di tutta la squadra. Prioritario quindi promuovere la partecipazione, comunicare il calcio, sostenere il tifo e il calore umano che gli da essere. Così come sostenere  - e con incredibile determinazione - il settore giovanile, serbatoio per la squadra maggiore, ma anche e soprattutto agenzia educativa. Nello sport, e nel calcio in particolare, tanti sono i valori che vengono coltivati. Non è solo disciplina, ma anche rispetto, onestà, generosità. In campo, ci sono le regole, ci sono i compagni, ci può essere vittoria tanto quanto sconfitta. E bisogna imparare ad accogliere entrambe. La città di Recanati ha una grande tradizione calcistica fatta più di passione che di grandi nomi. Di calciatori a livello nazionale ricordiamo Giuseppe Farina e poche altre eccezioni. Una sintesi che deve far riflettere: magari si è investito poco o non abbastanza. Magari non si è mai compreso completamente quale vivaio di talenti il  settore giovanile può rappresentare. Una scuola di calcio valida e ben gestita è destinata prima o poi a generare qualche elemento di valore, qualche campione. Certo, per farlo, necessita di un ambiente sereno, non inquinato da polemiche o viziato da preconcetti. Per tale ragione,  la nuova squadra dirigente si apre a tutte quelle componenti cittadine che in linea con questi obiettivi e già consapevoli della determinazione con i quali verranno perseguiti, intendono partecipare e apportare il proprio positivo contributo. Raggiungere il consenso totale è forse utopia, ma raggiungere un ampio consenso probabilmente è possibile, ed è  in questa direzione che la nuova dirigenza orienterà le proprie scelte e strategie. E’ tempo di cambiare e guardare un po’ più lontano!”.