C’erano oltre un centinaio di allenatori, provenienti anche da fuori regione, ad ascoltare la lezione di coach Finelli (nella foto mentre spiega le tattiche, allenatore della Premiata Montegranaro, serie A) al PalaCingolani sul tema dell’1 contro 1 attivo e passivo. Non sono mancati nemmeno una cinquantina di attenti spettatori, una sorpresa questa.
Per La Fortezza. che ha collaborato alla riuscita dello stage, la scelta di Recanati è stato un importante riconoscimento agli sforzi che la società sta facendo per tenere alto il livello di attenzione intorno al basket.
Intanto il doppio confronto con Civitanova e Verona in serie concentra l’attenzione puramente agonistica e passionale.
Per la gara Naturino-La Fortezza sono stati designati gli arbitri Del Gaudio di Assisi e Pilo di Corciano che si avvarranno dei giudici di tavolo Cesetti (segnapunti), Cardarelli (cronometrista), Zuccaio (24 sec.), tutti di Fermo. Per La Fortezza il “passaggio” di Civitanova è essenziale per mantenere il contatto con Verona e giocarsi la seconda posizione nello scontro diretto.
E da Verona, l’allenatore scaligero, fa capire che dopo la brutta gara di Ancona, ora teme La Fortezza.
Riportiamo alcune sue dichiarazioni rilasciate post gara al quotidiano l’Arena.
«Quando ci mettono le mani addosso smarriamo il filo del gioco. Ma ai play off sarà così in ogni partita»
- Faina, cosa è successo ad Ancona?
«Abbiamo giocato benissimo per più di metà gara. Poi abbiamo completamente perso il filo del gioco».
- C’è una spiegazione?
«C’è stata una maggiore aggressività da parte di Ancona e noi, in quella situazione, non siamo riusciti a gestirci bene. Non è la prima volta che succede: perdiamo il filo tecnico quando la gara si fa arruffata e sporca».
- Preoccupato?
«Sicuramente dovremo esaminare ancora di più questo aspetto perché ai play off tutte le partite saranno così. E lo sarà, anche peggio, a Recanati contro una squadra che ci ha raggiunto al secondo posto. Bisogna assolutamente venirne a capo in modo rapido».
- Cosa c’è stato di positivo?
«Nella prima metà della gara, siamo stati brillanti. Eravamo avanti di nove, ma avremmo meritato un vantaggio ancora più ampio per come stavamo giocando, solo che qualche episodio ci è andato contro. Poi, ripeto, abbiamo perso il filo della gara, non solo sotto l’aspetto tecnico e tattico, ma anche psicologico: ci hanno aggredito e sovrastato».
- Matteo Nobile ha firmato 28 punti.
«Ha disputato una grande gara, molto importante nella prima parte, positiva nella seconda, ma alla fine lui e tutti gli altri non si sono più ritrovati».
- Si può capire da dove nascano questi cali ricorrenti, che si verificano quando la squadra è in vantaggio?
«Può essere che non abbiamo la mentalità delle gare sporche. Ma ne abbiamo subìte tante e dobbiamo imparare. Esamineremo attentamente quanto accaduto ad Ancona, vedremo e rivedremo i video per capire, trovare le soluzioni, uscirne fuori bene».
- Padova è pressoché certa del primo posto nel girone.
«La speranza di conquistarlo c’era sempre anche se, a dire il vero, ci avevo già messo una pietra sopra. Il pericolo, adesso, viene da Recanati, seconda con noi, che dovremo visitare quest’altra domenica».
- Prima ci sarà la sfida al PalaOlimpia con il Bassano, che rifilò alla Tezenis la sconfitta più brutta del campionato.
-«È stata la squadra che ci ha bastonato di più. Come tutte quelle che hanno dei lunghi sotto i due metri, che escono fuori e tirano da tre, ci ha messo in difficoltà. Sabato, i nostri lunghi dovranno andare a marcarli anche fuori. Vedremo di sistemare, in settimana, ogni dettaglio per tornare subito a vincere».
- C’è qualcosa che le è piaciuto?
«All’inizio, quando Ancona ha cercato di giocare di tecnica, difendendo con ogni tipo di zona, l’abbiamo spazzata via. È quando ci mettono le mani addosso che cominciamo a perderci, a pensare perché non ci è stato fischiato quel fallo, a muoverci meno, a muovere meno la palla, a stare fermi: e allora tutto diventa più problematico. In quel momento, vogliamo continuare a fare le cose per bene, invece bisogna fare e basta: una volta andrà bene, un’altra male, ma è così che se ne esce. Bene o male, tutti i giocatori hanno già giocato in questa categoria e non si può parlare di inesperienza».