“Un traguardo che attendevamo da molti anni, costruito pezzo dopo pezzo” commenta Simone Marconi, per lungo tempo presidente, oggi vice di Pierini.
“Dopo averlo sfiorato negli ultimi quattro anni possiamo finalmente festeggiare –gli fa eco il direttore sportivo Francesco Guerrieri - il gruppo ha avuto sempre la nostra massima fiducia, restando compatto ed unito anche nei momenti di difficoltà. Abbiamo sempre creduto nel nostro obiettivo anche dopo la sconfitta interna in gara 1, dimostrando nei tre incontri successivi tutto il nostro valore”.
“Un’attesa durata cinque anni – dice il pivot portorecanatese Pierini, rimasto fedele ai colori giallo verdi nonostante l’interessamento di piazze importanti e prestigiose -, ho deciso di rimanere a Recanati perchè volevo raggiungere la serie B2 con questa maglia. Un obiettivo che avevo dentro e che finalmente è divenuto realtà. Una grande gioia che voglio dedicare al pubblico che non ha fatto mancare mai il suo importantissimo contributo. Nelle due trasferte di Castel Guelfo sembrava di giocare in casa”.
Alle affermazioni di Pierini fanno eco quelle di Petrucci (nella foto), acquisto a campionato iniziato. “Sono arrivato a gennaio consapevole che la squadra avrebbe lottato per conquistare qualcosa di veramente importante. Ho cercato di dare il meglio di me stesso supportato da una dirigenza impeccabile, un allenatore preparato e da compagni eccezionali. Vincere un campionato anche se con il vantaggio della prima posizione di classifica non è mai facile. Gli spareggi play off rappresentano sempre un’insidia, gli avversari ci hanno dato del filo da torcere ma siamo riusciti ad avere la meglio. Una vittoria sudata e per questo motivo ancora più bella. La differenza l’ha fatta la nostra panchina lunga che ci ha consentito di giostrare al meglio il fitto calendario di incontri play off. L’avversario ha un rooster ristretto e nonostante la qualità e l’esperienza dei suoi uomini ha dovuto arrendersi all’inevitabile stanchezza fisica accumulata negli ultimi incontri”.
“C’è da sottolineare che molti di questi ragazzi affrontavano la prima finale ma il loro contributo è stato fondamentale – conlude capitan Caldarelli-. Abbiamo raccolto il frutto di un duro lavoro iniziato in estate e protrattosi durante l’intera stagione. Rimontare l’iniziale svantaggio e festeggiare la promozione lontano da casa significa che in questi mesi abbiamo creato un gruppo compatto ed unito. Non avevo dubbi che saremmo riusciti a recuperare la finale e a portarla a nostro favore. Abbiamo preso l’onda giusta ed ora dovremo essere altrettanto bravi a cavalcarla finchè sarà possibile”.