RECANATI - Il celebre soprano ha ricevuto in Comune il prestigioso riconoscimento che dal 1996 viene conferito ogni anno nel giorno della morte di Gigli. Grande successo per il Premio, organizzato dalle Associazioni ‘Beniamino Gigli’ e ‘Controvento APS’, una serata all’insegna della bellezza senza tempo della lirica.
‘Non mi aspettavo una accoglienza così calorosa. Spero di tornare presto a Recanati per trascorrere qualche giorno tra queste meravigliose persone in una città così piena di musica e cultura’. Rajna Kabaivanska, regina incontrastata della lirica internazionale, ha accolto con commozione il Premio Internazionale alla carriera ‘Gigli d’Oro’, che le è stato consegnato ieri pomeriggio (sabato 30 novembre, ndr) a Recanati. Un rito che, dal lontano 1996, si rinnova ad ogni 30 novembre, giorno della morte del grande tenore recanatese Beniamino Gigli (nel 1957, ndr) e che quest’anno è stato all’insegna del fascino senza tempo di Kabaivanska, ricevuta con tutti gli onori nella sua prima volta a Recanati.
Il Premio, storicamente organizzato e promosso dalle Associazioni ‘Beniamino Gigli’ e ‘Controvento APS’, con il patrocinio comunale e quello della Provincia di Macerata, è ritornato a svolgersi nell’Aula Magna del Comune, dove peraltro troneggia un prezioso pianoforte appartenuto proprio a Gigli, a testimonianza del forte valore culturale ed istituzionale del riconoscimento, come ha evidenziato il sindaco Emanuele Pepa, che nel suo discorso non ha mancato di ricordare la figura del suo ideatore, i Maestro, nonché nipote di Gigli, Luigi Vincenzoni: ‘Grazie alla sua intuizione, oltre a mantenere vivo il legame tra Gigli e la sua città natale Recanati, oggi celebriamo non solo il talento degli artisti premiati, ma anche il valore eterno della Musica come ponte tra le generazioni’.
Come quello che si è creato ieri tra Rajna Kabaivanska e le giovani promesse della lirica che si sono esibite nel corso di una serata di grande intensità culturale ed umana: il soprano Iolanda Massino, il mezzo soprano Baia Saganelidze, il giovanissimo tenore sedicenne Marco Mancuso, (a cui la Kabaivaska ha chiesto scherzando la carta d’identità. Tutte voci di cui si sentirà certamente parlare in futuro. Il tutto con l’accompagnamento sapiente del Maestro Riccardo Serenelli al pianoforte, sempre una garanzia per la sua profonda conoscenza del repertorio.
Momenti toccanti si sono avuti con l’abbraccio di Rajna Kabaivanska ad Andrea Silvestrelli, che negli anni ’80 cantò nel coro che con lei si esibiva nella Tosca portata in scena a Jesi e che ieri pomeriggio ha entusiasmato la platea con la sua importante voce, accompagnandosi con la fisarmonica nell’esecuzione di un brano composto dal maestro Andrea Simonetti. La stessa Kabaivaska ha raccontato aneddoti legati alla sua vita e al suo percorso artistico, iniziato a soli 16 anni come cantante per l’esercito bulgaro.
Sempre preziosa, infine, la presenza della voce di Luca Violini, che ha toccato le corde del pubblico leggendo alcuni stralci delle interviste rilasciate nel tempo dalla Kabaivanska, ‘raccontata’ ieri anche attraverso gli scatti fotografici di scena, realizzati da Gianfranco Lelj nel corso della lunga e straordinaria carriera del soprano. Padrone di casa, Pierluca Trucchia, Presidente dell’Associazione Beniamino Gigli.
Rajna Kabaivanska ha ricevuto una medaglia d’oro realizzata dalla gioielleria recanatese Il Crogiolo e corredata da una pergamena realizzata a mano dal maestro amanuense Malleus. Prima di lei, il Premio ‘Gigli d’Oro’, che ha conosciuto una negli anni una crescita esponenziale del suo prestigio, è stato consegnato celebrità del calibro di Fabio Armiliato, Pietro Ballo, fino a Josè Carreras, vincitore del Premio nel 2022, giunto anche lui all’epoca personalmente a Recanati per il ritiro.