PORTO RECANATI - Il destino del Cinema Sala Gigli, la cui chiusura a tempo indeterminato sta alimentando un acceso dibattito politico, registra, dopo la presa di posizione del Circolo del Cinema, ora anche quello di chi la sala l'ha gestita che in un lungo post sul proprio profilo FB dice la sua in una sorta di "prima puntata" visto che ne viene annunciata già un'altra.

L'avvio di questa campagna di comunicazione è stata annunciata direttaemnte dalle bacheche che sino a qualche mese hanno ospitato i manifesti dei film in programmazione.

Ora campeggia un eloquente "Qui giace il Cinema Sala Gigli".

Ecco il testo inveve della prima sortita su FB:

"Ciao, amiche e amici della Sala Gigli!  Prima di tutto, una comunicazione di servizio. I canali social del Cinema Sala Gigli sono nati con la stagione 23/24 e, nonostante l'attuale chiusura dell'attività, continueranno a essere vivi e vegeti per canalizzare il dibattito su questo tema. Dietro al nome e al logo ci sono quelle stesse persone che hanno gestito materialmente l'attività nel 23/24 e che molti di voi hanno conosciuto di persona.

Al Circolo del Cinema, che non parla attraverso questi canali - tecnicamente non lo ha mai fatto, ma vogliamo ribadirlo per chi giustamente è nuovo nella pagina e non conosce tutta la situazione - va un ringraziamento enorme e speciale per quanto fatto finora e quanto, eventualmente, farà in futuro per il cinema di Recanati.

Passiamo al resto. Felici che l'assessore Pelati abbia chiarito infine la posizione della nuova Amministrazione sul cinema, ci prendiamo un po' di spazio per chiarire a nostra volta alcune questioni che ci stanno a cuore.

La Sala Gigli era a norma anche nella stagione 23/24, altrimenti non avrebbe proprio potuto riaprire - nessuno di noi voleva ospitare persone in un ambiente non sicuro, non scherziamo neanche su questo punto. È chiaro che, essendo stata sollevata ora dall'amministrazione la volontà di fare lavori al quadro elettrico, ne deriva la necessità di un nuovo certificato di agibilità. Data la decisione dei legittimi proprietari dei locali, noi come tutti ci adeguiamo ai tempi e ai modi che ne conseguono.

Non abbiamo mai voluto agire al di fuori delle regole. Nel 23/24 la soluzione trovata è stata un accordo di gestione, che a nostro parere funzionava bene, e il plauso ricevuto da più parti lo dimostra.

Ora, a quanto risulta, si vuole ripercorrere la strada del bando pubblico. Benissimo! E perché non è stato già fatto uscire questo bando? Qui sta il problema, dal nostro punto di vista, perché la bagarre sarebbe stata evitata se tutta la macchina burocratica si fosse mosse prima - e il nostro dispiacere sta tutto qui, eravamo pronti a farci carico di tutto il lavoro necessario a ripartire subito e meglio di prima, e invece non si è fatto altro che perdere tempo.

Aspettiamo con molta curiosità di leggere i termini del nuovo bando. L'avviso esplorativo di gennaio 2023, quello che andò deserto, richiedeva un investimento di 25mila euro all'anno (più le utenze) per chi avesse voluto prendersi in carico la Sala: 100 posti, in un territorio di provincia, quando in Italia chiudono anche i cinema nelle grandi città se nessuno si prende la briga di occuparsene.

Nel prossimo post, vi racconteremo come sono stati i guadagni (se così si possono chiamare) nella stagione 23/24, per trasparenza e perché pensiamo che cittadini informati a 360 gradi siano sempre cittadini migliori.

Intanto, vi lasciamo con una domanda: pensate sia così sbagliato che la pubblica amministrazione, lo Stato insomma, aiuti come può i servizi socio-culturali (perché un cinema non è solo un'attività commerciale, e con questo bisogna scendere a patti), che sono servizi di cui beneficiano tutti i cittadini?

Questo crediamo sia un tema fondamentale su cui ragionare, a prescindere dalle superficiali chiacchiere mediatiche. IN CAMPANA!"