nota della Diocesi di Recanati

In questi ultimi mesi si sono intensificate le iniziative per riconsegnare al culto e alla fruizione pubblica la stupenda Cattedrale di Recanati dedicata a San Flaviano, chiusa ormai da più di 10 anni a seguito degli eventi sismici del 1997 che hanno colpito l’Umbria e le Marche.

          duomo_002.jpg  La Diocesi di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia nella persona del Vescovo Mons. Claudio Giuliodori e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche nelle persone del Direttore Generale Prof. Paolo Carini e del Sovrintendente Arch. Giangiacomo Martines, hanno analizzato attentamente la situazione e hanno individuato di comune accordo le modalità per portare a termine i lavori di restauro dello stupendo monumento, scrigno di fede, di arte e di civiltà. Ne hanno dato notizia nel corso della conferenza tenuta nella mattinata presso il Palazzo Comunale di Recanati.

            Il 19 dicembre 2007 è stato firmato tra la Diocesi e la Direzione Generale un protocollo d’intesa per il completamento dei lavori e la riapertura della Cattedrale. L’accordo con cui si conveniva che “ad oggi la Chiesa di San Flaviano versa in condizioni di incompletezza con rischio di ulteriore deterioramento dei pregevoli apparati decorativi e che per motivi di carattere storico, artistico, architettonico e pastorale risulta urgentissimo completare i lavori mancanti e riaprire la Chiesa” ha permesso di definire le modalità di collaborazione, le procedure e i lavori necessari per riportare la Cattedrale al suo splendore.

            Dopo i relativi sopralluoghi sono state individuate e concordate le opere da eseguire che riguardano principalmente la pavimentazione, il sistema di riscaldamento, la coloritura delle superfici, l’illuminazione, alcune stuccature, la revisione delle coperture e la sistemazione degli ambienti interni ed esterni contigui alla Cattedrale. Nei limiti delle risorse disponibili è stata prevista anche la sistemazione dell’ex  Museo – vecchio Episcopio da destinare ad area espositiva e ad eventi culturali.

            Il Protocollo d’Intesa costituisce anche una esemplare attuazione di quanto previsto dal D.P.R. del 4 febbraio 2005 n. 78 recante “Esecuzione dell’intesa tra il Ministro per i Beni e Attività Culturali e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana” che permette di intervenire in modo coordinato nel recupero di beni appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche. A spiegare l’importanza di questa collaborazione tra la Chiesa e lo Stato e degli interventi realizzati con i fondi dell’ottoxmille interviene Don Stefano Russo, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della C.E.I.

            La spesa prevista supera il milione di Euro e sarà coperta grazie all’intervento della Diocesi a cui la Conferenza Episcopale Italiana ha accordato un contributo dai fondi dell’ottoxmille e agli stanziamenti della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche. Hanno confermato inoltre il loro interessamento e la loro collaborazione la Fondazione Carima e la Guzzini Illuminazione. Si confida anche nel concorso di altri enti ed istituzioni.