nota della Diocesi di Recanati
Si è svolta questa mattina nell’Aula magna del Palazzo comunale la conferenza dal titolo “La Cattedrale di San Flaviano: patrimonio di fede, arte e civiltà” organizzata dalla Diocesi di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia e dal comune di Recanati, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio delle Marche. L’incontro è servito ad illustrare i lavori che porteranno alla riapertura del tempio religioso entro il 2009. Gli interventi di ristrutturazione permetteranno di riportare alla luce uno dei tesori artistico-ecclesiali più noti nel territorio, che custodisce fra l’altro affreschi e altre opere pittoriche di prestigio. Alcune curiosità: nella concattedrale è conservata anche l’urna di Papa Gregorio XII che venne come vescovo a Recanati e vi morì nel 1417. Nel coro, invece, rivelò per la prima volta il proprio talento il grande tenore recanatese Beniamino Gigli, nato nel vicino quartiere di Castelnuovo.
Tante le presenze in Aula magna per l’evento, fra cui spiccavano quelle del prefetto di Macerata Vittorio Piscitelli, della contessa Anna Leopardi e di autorità civili, militari ed ecclesiali.
Ad aprile la conferenza è stato il sindaco Fabio Corvatta, che ha rivolto al vescovo Claudio Giulidori i ringraziamenti a nome di tutta la comunità recanatese. “Le sinergie che porteranno alla riapertura, con una data certa, della cattedrale – ha sottolineato il primo cittadino – rappresentano un giusto esempio di come le istituzioni debbano collaborare fra di loro per il bene comune. Sin dal suo arrivo, dieci mesi fa, è stato subito possibile instaurare con il vescovo una fattiva collaborazione. Monsignor Giuliodori ha messo in campo un impegno straordinario e pieno di passione, che si è tradotto in una sorta di promemoria che mi ha consegnato. Vi figurano dieci punti, dieci questioni che angosciavano la nostra comunità e per le quali sono state indicate dal vescovo precise soluzioni”. I riferimenti sono all’edificio che ospitava i cappuccini, per il quale il vescovo ha esercitato il diritto di prelazione in modo da farlo continuare ad essere un bene a servizio della comunità, al museo diocesano, per cui verrà realizzata una convenzione per una gestione insieme con il Comune, alla biblioteca Benedettucci, che tornerà ad essere disponibile, alle chiese di Bagnolo e di San Pietro. “Ma la cosa che più angosciava i recanatesi – ha osservato il sindaco Corvatta – era proprio la lunga chiusura della cattedrale di San Flaviano, ed ora l’impegno del vescovo e la collaborazione fra istituzioni consentirà di dare alla città anche questa attesa risposta”.
Al termine del suo intervento il sindaco ha consegnato a monsignor Giuliodori un dvd con il video del suo primo ingresso in città avvenuto lo scorso 22 aprile. E proprio in quella prima visita il vescovo prese l’impegno di intervenire sulla cattedrale, come ha ricordato stamattina quando ha preso la parola. “La concattedrale di Recanati è fra le maggiori opere di interesse regionale e anche nazionale – ha detto il vescovo Giuliodori – e la sua riapertura rappresenta un omaggio anche a Beniamino Gigli, che proprio lì ha dato i primi saggi del suo grande talento canoro”. Il vescovo ha inoltre sottolineato come la riapertura del tempio sacro “porterà nuovo slancio alla vita cittadina e nella coscienza dei credenti. Recanati, città laboriosa e geniale, merita di vedere riaperta la cattedrale, che deve tornare ad essere il cuore pulsante della fede cittadina”.
Sono seguiti gli interventi del professor Paolo Carini, direttore regionale per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche e dell’architetto Giangiacomo Martines, soprintendente ad interim per i beni architettonici e per il paesaggio delle Marche. Era presente all’evento anche don Stefano Russo, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale italiana.