di Silvano Scavella, Presidente AN Recanati
Soci e simpatizanti: "Nessuna annessione, AN sarà l’anima del PdL". Sabato scorso, la Direzione Nazionale di AN ha ratificato all’unanimità l’adesione di AN alla lista del PdL per le prossime politiche del 13 e 14 Aprile. Siamo di fronte a un passaggio nodale della nostra storia politica e di quella repubblicana, ad una svolta che creerà assetti, semplificazioni ed un quadro politico bipolare nuovi per dare alla nazione un governo forte e pienamente legittimato dal voto degli italiani. Un governo che avrà i presupposti per affrontare l’oggi ed il domani del paese , dopo il disastro causato dal governo Prodi. L’accellerazione che ha portato alla nascita del progetto del PdL rappresenta una formidabile occasione per ridisegnare l’identità politica del centrodestra. AN deve promuovere un grande impegno per caratterizzare linguaggio e programmi del nuovo soggetto, esprimendo la sua capacità di individuare temi fondamentali per la costruzione di una nuova Italia. Sicurezza, immigrazione e legalità, problematiche energetiche, difesa e rilancio dell’eccellenza italiana, politiche culturali e turistiche, ambiente e politiche formative, sono alcuni dei temi strategici con i quali AN deve riempire la proposta politica del PdL. La scelta di AN nel PdL va vissuta con coraggio, senza esitazioni e valorizzando al massimo le nostre energie. A chi non capisce il presunto cambio di marcia di AN che aveva risposto ”no grazie” al discorso del predellino di Berlusconi, facciamo notare che oggi tutto è cambiato da allora. Non solo la situazione politica, ma anche e soprattutto la volontà di Berlusconi che da una logica di “annessione” è passato alla richiesta ad AN di contribuire da protagonista, alla costruzione di liste unitarie. Non si tratta di confluire in un partito di altri, ma di costruire insieme la lista, il programma e le regole di un accordo elettorale che porterà ad un solo nuovo soggetto politico del centrodestra in una sorta di viaggio di avvicinamento fatto di passaggi graduali, la lista unica, la fusione dei gruppi parlamentari ed ovviamente le decisioni sul futuro di AN che verranno prese dal congresso che si terrà in autunno. Il cambiamento è sostanziale, si tratta di definire il futuro del nuovo soggetto che avrà come riferimenti anche i nostri valori il nostro radicamento storico-politico, sociale e popolare. Chi non comprende una tale novità e si attarda nel rivendicare la propria diversità è destinato ad autoescludersi. Il Popolo della Libertà dunque, non è più un’aspirazione, ma sta per divenire una vera ed accogliente casa comune. Un percorso straordinariamente vincente, se pensiamo che quella tanta gente che era di destra senza saperlo, oggi si può riconoscere in noi e se persino Montezemolo parla di partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese. Si parte a vele spiegate, quindi guai a ripensamenti.