dal sito web del comune (il solo testo)

istria_dalmazia.jpgUn’Aula magna gremita di studenti ha fatto da cornice all’incontro con Pietro Crasti, organizzato dal Comune per celebrare il “Giorno del ricordo”. Crasti, presidente dell’Associazione amici e discendenti degli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati, è nipote di un uomo, un semplice agronomo, ucciso dai partigiani di Tito e gira tutta Italia per tenere incontri e conferenze. Occasioni nelle quali racconta l’esilio della sua famiglia e le vicende legate a uno dei capitoli più tragici della seconda guerra mondiale.
Per sensibilizzare la città e in particolare le giovani generazioni sul tema delle foibe e dell’esilio di migliaia di italiani dalle zone a confine con la Jugoslavia il Comune, in collaborazione con la presidenza del Consiglio comunale, ha scelto di affidarsi ad una testimonianza diretta per dare ancora più forza al momento del ricordo. Ad introdurre l’intervento di Crasti è stato il sindaco Fabio Corvatta, che ha ricordato ai giovani il dramma delle foibe e l’oblio che per sessant’anni ha coperto la vicenda. Ha ricordato anche quando, nel 2000, l’assessore alla Cultura on. Franco Foschi, che era anche presidente di un’associazione di rifugiati, organizzò un convegno per ricordare quei fatti. “In quel contesto facemmo la scelta di intitolare una via ai Martiri delle Foibe. Una scelta – ha osservato il sindaco – coraggiosa e sulla quale, meno di otto anni fa, non trovammo condivisione. Oggi è il presidente della Repubblica Napolitano a rendere merito, con saggezza e responsabilità, a quel grande lutto”.
Il presidente Crasti si è rivolto agli studenti che gremivano l’Aula Magna dicendo loro come “sia importante e giusto che i giovani siano avvicinati ad un capitolo della nostra storia per tanti anni sottratto alla conoscenza. Grazie ad amministrazioni comunali sensibili come questa di Recanati possiamo parlare in tutta libertà di queste vicende. L’istituzione del Giorno del ricordo rappresenta un momento al quale tenevamo perché crediamo sia importante per costruire la nostra coscienza nazionale e arrivare a una memoria storica condivisa”. Dopo l’intervento di Crasti è stato proiettato un video con la testimonianza di Graziano Udovisi (nella foto),
grazianoudovisi.jpgl’unico sopravvissuto all’infoibamento. E’ stato un momento toccante, sottolineato dai giovani con un lungo applauso.
Oltre all’incontro con Crasti, l’Amministrazione ha organizzato un’altra iniziativa per celebrare il “Giorno del ricordo”: l’illuminazione artistica della residenza municipale dall’8 al 12 febbraio. Dopo l’attenzione e il plauso arrivato al Comune dalle diverse associazioni nazionali sorte intorno agli esuli e ai discendenti delle foibe, che hanno definito quella recanatese come una delle rappresentazioni più suggestive, l’iniziativa sta riscuotendo consensi e successo anche quest’anno. Il monumento più rappresentativo della città, sede delle istituzioni, è diventato una sorta di testimonial di un’iniziativa, in questo caso un capitolo drammatico della storia nazionale, sulla quale la gente, i cittadini e i tanti turisti che frequentano la città sono stati invitati a riflettere e soffermarsi.