Spostato al 28 aprile il processo a carico di Anna Brandoni, la vigilessa accusata di tentato omicidio e rinchiusa nel carcere di Camerino dal 27 gennaio scorso.
Nel frattempo la Procura dovrà pronunciarsi sulla richiesta di esame medico avanzata dall’avv. Paolo Tartuferi per una perizia psichiatrica tesa a stabilire se al momento dei fatti la vigilessa fosse capace di intendere e volere quando affrontò, arma d’ordinanza in mano, un vicino di casa, Vitangelo Lisei, di fronte al Gran Bar, in un’ora di punta, avendo con lui una concitata colluttazione terminata con l’esplosione di due colpi dalla Beretta 9x21 in dotazione alla Brandoni. Colpi che fortunatamente non hanno colpito nessuno.
Il GIP di Macerata, aderendo alla richiesta del PM Andrea Belli ha disposto di procedere con giudizio immediato per tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, da futili motivi e dall’abuso di potere, dalla violazione dei doveri inerenti la pubblica funzione di vigile urbano.
La Bandoni venne arrestata immediatamente sul luogo del fatto e trasferita nel carcere camerte. L’avv. Tartuferi aveva chiesto i domiciliari ma il tribubale si è opposto. Il legale della Bandoni sta comunque cercando di ottenere una sistemazione alternativa al carcere.
Per il PM Belli la Bandoni voleva uccidere il Lisei e questo non è avvenuto per la pronta reazione di quest’ultimo che ha ingaggiato la colluttazione deviando i colpi. Lisei, assistito dall’avv. Valori, si è costituito parte civile.