Forte preoccupazione e tensione all’Astea (nella foto la sede di Chiarino), dove la situazione societaria non vede soluzione, con il socio privato Gpo Genova che ha ribadito il recesso dall’azionariato della multiutility perché in disaccordo col nuovo statuto societario varato dai Comuni cha da più poteri ai soci pubblici. E così, dopo settimane di attesa, i sindacati dei lavoratori Astea lanciano l’allarme sul futuro dei 180 dipendenti e chiedono un confronto con la direzione aziendale per avere garanzie sulla qualità dei servizi in questa delicata fase e rassicurazioni sul futuro della società.
“Disagi in serie per il mondo del lavoro che continua a non farsi mancare ripetute fibrillazioni in ogni angolo delle Marche e questa volta sono i dipendenti dell’Astea di Osimo e Recanati a guardare, dopo le reiterate notizie recentemente apparse sugli organi di stampa, con viva preoccupazione la possibile fuoriuscita del socio Gpo Genova dalla compagine societaria della stessa multiutility”.

asteaQuesto il commento che apre una nota delle segreterie regionali di Filctem-Cgil, Fleai-Cisl e Uilcem-Uil, ed in cui si sottolinea una richiesta urgente di un incontro ufficiale alla direzione aziendale “al fine di acquisire la più ampia conoscenza ed informazione in merito alle vicende societarie”.
 

Le OO.SS. in particolare  sottolineano come “l’Astea sia diventata, dalla sua nascita ad oggi, un punto di riferimento importante per cittadini, le istituzioni in particolare per l’elevato livello di qualità del servizio erogato nel territorio”. Tuttavia resta il fatto che “mai la società ha paventato alle organizzazioni sindacali, altamente rappresentative all’interno dell’azienda, alcun tipo di riorganizzazione societaria, in considerazione anche del livello di ricchezza prodotta, in questi anni, nell’ambito del territorio di competenza, nonché il valore intrinseco dell’azienda sensibilmente accresciuto dalla sua nascita ad oggi”.
In pratica ci sono per le sigle sindacali motivi per una richiesta di un confronto con la direzione aziendale, dal quale, specificano CGIL-CISL e UIL  “si intende ottenere, in primo luogo, rassicurazione circa il futuro dell’Astea in quanto tale e nel contempo sul futuro occupazionale e produttivo delle maestranze, circa 180 persone, che potrebbero viceversa subire pesanti ripercussioni nel caso di un riassetto societario, nonché garanzie ed impegni al mantenimento del livello di efficienza e qualità del servizio erogato nell’interesse primario dei cittadini e del territorio”.

Nell’incontro le organizzazioni sindacali annunciano che non esiteranno a formulare un proprio giudizio e parere sull’intera vicenda che vede coinvolta una delle più importanti aziende di erogazione di servizi, acqua, gas, energia del territorio anconetano e maceratese.