RECANATI - L’incontro di questa mattina con Padre Giuseppe Moretti, svoltosi nella Sala Consiliare del Comune di Recanati, ha chiuso gli eventi di “Natale in biblioteca” organizzati dall’I.C. “N. Babaloni”.

Dopo il saluto della Dirigente Scolastica Annamaria De Siena e del Sindaco Antonio Bravi, gli alunni delle classi seconde e terze della Scuola Secondaria di primo grado San Vito, introdotti dalla Prof.ssa M. Giovanna Gambelli e collegati da remoto a causa della condizione sanitaria determinata dall’epidemia di Covid, hanno rivolto delle domande sull’Afghanistan al nostro illustre concittadino.

Per ben diciotto anni Padre Giuseppe Moretti ha svolto il suo incarico pastorale presso l’Ambasciata italiana di Kabul e, nel corso della sua permanenza in questo Paese, Papa Giovanni Paolo II gli ha conferito la nomina di Primo Superiore Ecclesiastico della Missio Sui Juris.

I giovani intervistatori hanno chiesto informazioni sulla situazione in Afghanistan, sulla condizione delle donne e hanno manifestato interesse per la “Scuola della Pace” che il sacerdote barnabita ha fondato a Kabul.

Padre Moretti ha raccontato ai ragazzi anche le circostanze in cui nel 1994 è stato investito dalle schegge di un razzo ed è rimasto seriamente ferito; trovandosi da solo in Ambasciata, è stato salvato dal suo cane che lo ha spinto di fuori.

Riprendendo il discorso sui più recenti avvenimenti afghani, Padre Moretti ha spiegato che l’attuale governo talebano, al potere dopo il ritiro degli americani e delle forze occidentali, non è riconosciuto dalla comunità internazionale e come, pertanto, non arrivi alcun aiuto alla popolazione, che versa in condizioni di estrema povertà.

Ai ragazzi che hanno domandato cosa si possa fare per aiutare il popolo afghano, il sacerdote ha risposto che il fatto stesso di mostrare interesse per l’Afghanistan costituisce già un aiuto, è il primo segno di pace e di umanità. A tale proposito ha citato la celebre frase di Martin Luther King “Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere come fratelli”.

Al termine del collegamento gli alunni, che hanno ascoltato con grande interesse la testimonianza appassionata di Padre Giuseppe Moretti, lo hanno ringraziato con un lungo applauso.

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