Nonostante il turbamento provocato dalla sparatoria di Piazzale Europa, con il coinvolgimento di una vigilessa in servizio, domenica prossima si celebrerà regolarmente la Festa di San Sebastiano, patrono dei vigili urbani, occasione tra l’altro durante la quale sarà presentato anche il corpo di Protezione Civile con le nuove divise.
La festa sarà anche l’occasione per smorzare la tensione e avvicinare la città al particolare momento che il corpo di polizia municipale attraversa.
Intanto questa mattina la vigilessa Anna Bandoni comparirà davanti al GIP Bonifazi per la convalida dell’arresto.
La Brandoni (nella foto) ha trascorso la prima notte nel carcere di Camerino assai inquieta ed insonne. Ha avuto già occasione di incontrare il suo legale, l’avv. Paolo Tartuferi.
L’avvocato ha descritto la donna sconvolta e provata per l’accaduto. Sui fatti la Bandoni ha detto di ricordare di avere estratto la pistola, ma solo per intimorire il vicino di casa, Vitangelo Lisei, ma di non avere assolutamente sparato i due colpi che poi sono partiti dalla Beretta 9x21 Storm, e di non avere assolutamente avuto intenzione di uccidere l’uomo con il quale era venuto a diverbio, e con cui i rapporti erano tesi già da prima.
Anche Lisei non sa spiegarsi il gesto della vicina di casa ed esclude che il diverbio sia maturato per questioni condominiali. Lisei subito dopo il “fattaccio” si è fatto visitare al Pronto Soccorso per lo choc subito e parlarà solo a tempo debito con i magistrati quando sarà il tempo.
La Brandoni, 55 anni, laureata in giurisprudenza , impegnata in quel momento in servizio di viabilità a Piazzale Europa, stando ad alcuni testimoni si sarebbe avvicinata al Lisei esclamando “Basta, devi smetterla di perseguitarmi”, per poi estrarre l’arma e mettere il colpo in canna. Da qui la reazione di Elisei che ha deviato il braccio della vigilessa con conseguente colpo partito, mentre il secondo sarebbe partito durante la colluttazione che ha avuto come epilogo oltre che lo sparo anche il perdere l’arma da parte della Bandoni. Arma che secondo alcuni testimoni è stata recuperata dalla stessa e trovata tra le sue mani dai carabinieri mentre era intenta a riarmarla.
La Brandoni dunque ha frammenti di ricordo, Lisei non sa spiegarsi gli eventi, fatto sta però che ci sono due proiettili che avrebbero potuto colpire persone innocenti. La donna, come ha riferito il suo legale, aveva però presentato delle denunce in precedenza, senza esiti, ma su cui ora bisognerà reindagare.
Stamattina la Bandoni fornirà la sua versione dei fatti, poi il GIP, Enrico Panneggi, deciderà sulla sua immediata sorte.
Intanto si accende il dibattito sulla necessità di armi in dotazione alla polizia municipale. Pareri discordi mentre il sindaco Fiordomo ne conferma l’utilità visti i servizi di ordine pubblico, anche notturno, cui il reparto è stato di recente incaricato. Il primo cittadino anticipa anche che gli agenti saranno inviati a corsi specifici di difesa personale.