Nota della Lega Nord

Il consigliere provinciale della Lega Nord, Enzo Marangoni, replica agli articoli pubblicati il 17.12.09 su “Il Resto del Carlino” e sul “Corriere Adriatico” (http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=932191) nei quali  Silenzi, ex presidente della provincia di Macerata, enuclea una serie  di falsità e di valutazioni negative a seguito di un intervento di Marangoni in aula consiliare, intervento avvenuto durante il dibattito sulle linee di  mandato. In primo luogo  non è vero ciò che afferma Silenzi secondo il quale “la maggioranza nel capitolo della sicurezza associa la criminalità agli extracomunitari”. Al contrario, nel programma di mandato, è scritto che “faremo la nostra parte per prevenire e combattere l’illegalità e la criminalità, anche quella di piccole entità che si manifesta nelle nostre città, attraverso interventi di forte azione educativa e d’integrazione dei cittadini extracomunitari”.Marangoni_Enzo1

Questa esplicito riferimento agli extracomunitari, che le sinistre avrebbero voluto eliminare, è basato proprio sulla volontà della maggioranza di centrodestra di cercare comunque di integrare gli extracomunitari visto che rappresentano ormai circa il 10% della popolazione dell’intera provincia (circa 30.000 persone), cui va aggiunto un numero imprecisabile di parecchie migliaia di clandestini con punte preoccupanti a Macerata, Civitanova, Porto Recanati, Corridonia. Nemmeno si può continuare ad ignorare un dato di fatto incontrovertibile: in Italia e anche nel maceratese il 60% dei reati è commesso da extracomunitari.

Ancora, è falso quanto ha affermato Silenzi secondo il quale il consigliere Marangoni si “sarebbe prodigato a dare una rappresentazione  tesa a scaricare  sugli extracomunitari le difficoltà della crisi che oggi viviamo”. La verità è invece che il consigliere Marangoni,  nel confermare il pieno appoggio della Lega Nord al programma di mandato, ha individuato  invece, proprio nella sinistra, la principale responsabile della crisi di identità e crisi dei valori fondamentali, che è anche più grave della crisi  economica in quanto è irreversibile. Crisi di identità e crisi dei valori specifici del popolo maceratese ed italiano in generale, a cominciare dalla negazione, voluta dalla sinistra europea, delle radici cristiane dell’Europa, dal divieto di esporre i crocifissi nelle nostre scuole ed edifici pubblici voluta dai giudici-burocrati della Corte Europea. E ancora, dallo snaturamento della preparazione al Santo Natale avvenuto in alcune scuole primarie anche della nostra provincia, snaturamento ispirato da false motivazioni  volte a “tutelare” gli scolari islamici. Così come l’eliminazione della somministrazione del prosciutto e della carne di maiale nelle mense scolastiche, introdotta di recente a Corridonia in omaggio alla forte presenza pakistana,  in barba  ai principi nutrizionali della dieta mediterranea e con grave danno economico per gli allevatori e  le aziende italiane. Si tratta di motivazioni sinistrorse di basso profilo che in realtà finiranno per far affermare la dittatura della minoranza islamica sulla maggioranza italiana. La sinistra non si rende conto che la nostra disponibilità e tolleranza viene interpretata come debolezza (del nostro Stato ma anche del nostro Dio) da parte di chi usa le nostre leggi democratiche per imporre progressivamente anche in Italia le proprie leggi totalitarie. La sinistra ha aperto volutamente la strada e preparato il terreno  solo perché vuole recuperare il consenso elettorale perduto con gli italiani acquisendo, in futuro,  il voto degli immigrati.

Oltre a quanto sopra, il consigliere Marangoni della Lega Nord ha voluto ringraziare la sinistra, in aula consiliare, per avere promulgato, nella regione Marche, una legge regionale che negli ultimi 10 anni ha consentito agli italiani di beneficiare solo del 20% delle case popolari in quanto l’ 80% delle case popolari stesse è stato assegnato a non italiani. Sicuramente ringraziano la sinistra le migliaia di marchigiani bisognosi che si sono visti negare le  case popolari in quanto scavalcati da stranieri appena arrivati. Allo stesso modo ringraziano la sinistra sia Marangoni che le migliaia di famiglie della provincia di Macerata i cui i figli non hanno trovato posto negli asili nido delle loro città e paesi, poiché i pochi posti disponibili sono assegnati prioritariamente ai figli degli stranieri. E magari per questo motivo le madri italiane hanno dovuto perdere il lavoro o rinunciare a cercarlo per accudire direttamente i figli. Per non parlare di tante altre forme di assistenza e agevolazioni varie legate al reddito dichiarato e al numero dei figli che vedono gli italiani e i maceratesi discriminati, a casa loro, a vantaggio degli extracomunitari o neocomunitari.

Marangoni  chiede: a cosa serve  essere italiani visto che i benefici vanno quasi tutti agli stranieri? La solidarietà dovrebbe andare anzitutto a vantaggio di chi col proprio lavoro e col sangue dei propri genitori e antenati ha costruito questo sistema di relativo benessere economico, questo sistema di valori, questa cultura, queste tradizioni. La Lega Nord difende i maceratesi, e gli italiani in generale, e vuole che essi abbiano la precedenza nei posti di lavoro, nelle scuole,  nei servizi sociali, sanitari e assistenziali, nelle case popolari, negli asili nido. Se questo significa essere “razzisti”, come  lo sconfitto Silenzi ha definito il consigliere provinciale della Lega Nord, Marangoni si dichiara orgoglioso  di tale definizione perché è un onore difendere anzitutto la propria gente,  il proprio popolo, la propria identità, la sicurezza e l’onestà.

Se poi le accuse di razzismo di Silenzi sono state condivise anche da un consigliere di maggioranza, Fabio Corvatta, ciò non  stupisce affatto Marangoni, visto i molti punti in comune che hanno i due personaggi. Entrambi sono stati politicamente sconfitti a giugno 2009, entrambi hanno portato al disastro le amministrazioni che hanno guidato fino a quella data, per decenni sono stati vicinissimi sul piano politico-ideologico nell’area socialcomunista. Bene sarebbe se ora i due sconfitti si sedessero accanto, nel consiglio provinciale,  nei banchi semivuoti della minoranza di sinistra, visti anche i continui distinguo dell’interessato dalla maggioranza di cui fa parte, distinguo verificatisi sin dalla prima seduta del consiglio provinciale. Per noi parlare poi delle “acrobazie” dello stesso  in fase di accettazione dell’incarico di assessore. Il ritorno del personaggio nella sinistra da cui proviene darebbe alla maggioranza di centrodestra  maggiore compattezza e credibilità.