La giornata in cui l'acqua a Recanati era imbevibile e l'incendio in una abitazione sono oggetto di due interrogazioni della Lega Nord
Di Enzo Marangoni, consigliere comunale Lega Nord
Imbevibile per una giornata e mezza l’acqua che sgorgava dai rubinetti: il tanfo che la rendeva sgradevole era di tipo medicinale. L’Astea ha provveduto a disinfettare l’acqua cambiando prodotto, da quanto si è appreso (e per vie indirette) usando un tipo contenente acido peracetico, forse sbagliando anche il dosaggio da immettere nei serbatoi. Fatto sta che per un bel po’ a Recanati l’acqua è risultata sgradevole e non poco, ma nessuno ha sentito l’obbligo di rassicurare la popolazione sugli effetti di questa maldestra operazione. Della cosa è stata anche informata l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche per iniziativa di privati cittadini che non ottenevano risposte dai competenti uffici”. Sulla base di questa notizia, pubblicata sul sito de ilCittadino, chiedo al Sindaco Fiordomo, come massima autorità locale in materia di salute, igiene e sicurezza dei cittadini, nonchè come Sindaco della città di Recanati che detiene una importante quota azionaria di Astea Spa, spiegazioni dettagliate sull’accaduto, se c’è stato pericolo per la popolazione e quali provvedimenti intende intraprendere per il futuro affinchè non abbiano a ripetersi incidenti analoghi. Il sottoscritto e i cittadini desiderano sapere che cosa è l’acido paracetico e quali danni può causare alla salute, come mai i privati cittadini non hanno ottenuto risposte dai competenti uffici, come mai l’amministrazione comunale non ha fornito informazioni alla popolazione neppure successivamente a tale grave episodio.
Con riferimento all’incendio verificatosi il 3.12.2009 nel garage trasformato in abitazione in via Ghetti ed occupato da una coppia di giovani marocchini, abbiamo appreso dalla stampa che il garage è stato oggetto di indagini per verificare la regolarità della trasformazione (50 mq senza finestre, una camera da letto, un mini bagno, un soggiorno cucina, tutto diviso solo da fragili separè). Sempre dalla stampa abbiamo appreso che sono stati fatti anche accertamenti sul contratto di affitto del locale da parte del privato proprietario. Con riferimento a quanto sopra chiediamo al Sindaco, in quanto massima autorità locale in materia di salute, igiene e sicurezza, quanto segue: le persone coinvolte avevano regolare permesso di soggiorno? E’ vero che, di fatto, il garage-alloggio era abitato anche da altre persone, assenti al momento dell’incendio? Le persone coinvolte avevano la residenza a Recanati e in quel garage-alloggio o altrove? Il riconoscimento della residenza è avvenuto seguendo le procedure e le modalità previste dalla legge? E’ stato effettuato l’accertamento preventivo in loco dei vigili urbani al fine di verificare l’idoneità dei locali? L’amministrazione comunale ha adottato qualche provvedimento in proposito a seguito di quanto accaduto? L’amministrazione comunale è a conoscenza di provvedimenti adottati da altre autorità con riferimento al caso specifico o di indagini in corso? In che modo l’amministrazione comunale intende attivarsi al fine di prevenire altre situazioni del genere?