Botta e risposta tra Koinonia, l’associazione che ha gestito finora il canile di Monefiore, e l’amministrazione comunale. Motivo del contendere il bando emanato dal comune per la gara che assegnerà la futura gestione della struttura.
Nota della Koinonia Giovanni Battista
In relazione agli articoli apparsi nei giorni scorsi sulla gestione del canile di Montefiore vogliamo puntualizzare alcuni aspetti.
Punto primo: non è la Koinonia che si “tira fuori dal canile” ma semplicemente non era più possibile gestire la struttura alle condizioni fortemente penalizzanti per la cooperativa. Per questo, più volte, avevamo proposto all’amministrazione di modificare la convenzione. Ricordiamo che nel canile sono ospitati meno di 60 animali con una “ diaria” di euro 0,75 da poco ritoccata a euro 1,25 ad animale.
Punto secondo: il bando recentemente emanato dal comune recepisce molti dei nostri suggerimenti ma nel contempo esclude le cooperative sociali come la Koinonia, ed è esclusivamente rivolto alle associazioni animaliste.
Punto terzo: alcune associazioni animaliste, in passato, hanno fortemente attaccato la nostra gestione con ripetute delazioni correlate da articoli sulla stampa locale. Una in particolare ha presentato anche una denuncia alla procura della Repubblica. I fatti, ovvero i controlli formali degli enti preposti hanno, viceversa, evidenziato puntualmente e ripetutamente una gestione esemplare della struttura e la denuncia alla procura, dopo approfonditi accertamenti, è stata archiviata.
In conclusione, il bando di fatto butta alle ortiche un’esperienza di 6 anni che ha portato il canile di Montefiore a livelli molto alti di qualità da tutti riconosciuti, aiutando decine di ragazzi provenienti da un percorso di recupero, pertanto è una scelta che non riusciamo proprio a capire.
Nota dell’Assessore alla sanità e servizi sociali, Daniele Massaccesi
In merito al comunicato stampa della cooperativa sociale Koinonia relativo alla conduzione del canile e, in modo particolare, al bando emanato da questa Amministrazione per la selezione di un’associazione animalista e/o ambientalista per la gestione del servizio, ritengo utile precisare quanto segue:
Punto primo: la tariffa concernente le spese che devono sostenere i Comuni per il mantenimento quotidiano dei cani catturati è stabilita non dall’Amministrazione comunale ma direttamente dalla Giunta Regionale che, con un proprio atto del 2002 mai aggiornato, ha deliberato i seguenti limiti: minimo euro 2,07 e massimo 2,50 per ogni singolo animale ospitato in strutture la cui capacità ricettiva sia compresa fra 101 e 400 unità. La Regione ha stabilito, altresì, la riduzione di tali tariffe del 50% qualora la gestione sia affidata ad associazioni con finalità di protezione degli animali o ad organizzazioni senza scopo di lucro iscritte all’albo regionale. Su queste tariffe l’Amministrazione non ha possibilità di trattare importi diversi. Per venire incontro, comunque, alle evidenti necessità della cooperativa “Koinonia” e nell’ottica del benessere degli animali ospitati, alla tariffa giornaliera stabilita nel limite massimo di 1,25 a cane da sempre sono state escluse spese consistenti come quelle sanitarie (farmaci e prestazioni veterinarie), le utenze, il funzionamento del depuratore, l’acquisto di mangimi ipoallergici e tutta la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura. Per fare un esempio: nel 2008 complessivamente per la gestione del canile si è speso euro 69.136,35 pari a euro 2.42 al giorno per ogni singolo cane ospitato, quasi il doppio della tariffa regionale. Di questa somma a favore della Koinonia, quale rimborso delle spese da loro sostenute, si è liquidata la somma di euro 39.095,60 mentre euro 30.040,66 sono state spese direttamente dal Comune per tutte le altre voci. Il bando pubblicato in questi giorni prevede una base d’asta di euro 2,50 al giorno per ogni singolo cane: cifra sulla quale si richiede un ribasso d’asta e che comprende, a differenza del passato, tutto quello che riguarda la gestione complessiva del canile oltre ad un investimento economico importante in conto capitale per il miglioramento e l’ampliamento della struttura. Non è che abbiamo regalato nulla a chi andrà a gestire il canile!
Punto secondo: il bando pubblicato è aperto alle sole associazioni animaliste e/o ambientaliste iscritte nell’apposito albo regionale non per una volontà discriminatoria e punitiva nei confronti della cooperativa “Koinonia” ma perché così impone la recente ordinanza ministeriale del 16 luglio 2009 che prevede espressamente l’obbligo per i Comuni di dare priorità a strutture gestite “da associazioni riconosciute in conformità alla vigente normativa regionale, onlus o enti morali aventi come finalità la protezione degli animali”. La scelta, quindi, è stata tecnica e non politica e certamente non è stata dettata da alcuna pressione delle associazioni animaliste locali.