Per il tentato omicidio di Massimo Cola, il 40enne recanatese “buttafuori” al J’Adore, sono stati condannati tre albanesi che fecero parte del gruppo che aggredì il Cola la notte del 5 marzo.

Cola impedì ad un gruppetto di persone, ubriache e animate da non pacifiche intenzioni, di entrare nel locale. La furia di due degli albanesi si manifestò con 18 coltellate all’addome del buttafuori.

Cola deve la vita alla sua massa muscolare che ha impedito alla lama di raggiungere parti vitali che avrebbero portato alla morte se lese. Nella stessa convulsa notte venne anche lanciata una bottiglia di benzina contro il J’Adore, da un terzo albanese.

Gli albanesi furono poi arrestati nei pressi di Roma e sono comparsi davanti al Tribunale di Macerata per un giudizio che ha riservato una sorpresa finale.

Due degli albanesi sono stati condannati a 7 anni e 4 mesi per il tentato omicidio, un terzo albanese, solo presente ma complice (accusato anche del lancio della bottiglia di benzina) ha deciso di patteggiare una pena di 4 anni e 4 mesi..

La sorpresa è stata quando il PM, Laurino, ha chiesto la trasmissione alla Procura degli atti per falsa testimonianza a carico del Cola e di un suo conoscente. In attesa degli sviluppi di questa denuncia, si apre la questione del risarcimento: la parte civile ha chiesto 450.000 euro, il giudice intanto ha disposto 10.000 euro di provvisionale.