Da alcuni giorni le Università di Macerata e Camerino hanno avviato un percorso condiviso per una fusione dei due atenei nella nuova Università delle Marche per il Sud.

La cosa interessa Recanati neppure tanto marginalmente e per due motivi. A Macerata è attiva la cattedra leopardiana (che era stato ipotizzato al suo nascere potersi trasferire a Recanati), mentre Camerino ha avviato un corso a Recanati in Tecnologia delle Innovazioni che dopo i facili entusiasmi dell’avvio si avvia verso una soppressione. E in questi giorni Camerino ha chiesto al comune di Recanati di fare fede ai propri impegni finanziari non corrisposti in questi anni, pari a 275.000 euro. Mentre i vai soci che avevano a suo tempo favorito la nascita del corso hanno perso interesse a proseguire l’avventura.

Attualmente sono tanti i corsi che verranno soppressi un po’ in tutta Italia, e Tecnologia delle Innovazioni è in quella lista. Meno tempestoso, al momento, il destino della cattedra leopardiana.

Per avere una Facoltà vera e propria si erano battuti, e non da adesso, la DC e Franco Foschi. E di recente gli stessi popolari erano tornati all’attacco proponendo come sede da concedere ad un ateneo l’ex complesso delle Clarisse a Castelnuovo, poi individuata sede di servizi per la terza età.

Vedremo nei prossimi giorni come si muoverà la politica comunale nei confronti di questo tema della fusione Macerata-Camerino.