RECANATI - “Ho conosciuto Sergio Endrigo per caso, ascoltando una delle sue canzoni su una radio locale. È iniziata così la mia passione per i suoi testi, per la sua musica, per la sua capacità innata di guardare sempre oltre” Piergiorgio Viti, poeta e insegnante di letteratura, racconta così l'inizio di quell'avventura che domenica 20 gennaio lo vedrà narratore e regista dell'evento “La Voce dell'uomo – tributo a Sergio Endrigo” promosso dall'Associazione culturale Lo Specchio di Recanati nell'ambito della rassegna poetica Versus.
“Endrigo è un personaggio da riscoprire – spiega Viti – che ancora oggi, nonostante gli anni della sua produzione, può avere molto da dire. I temi delle sue canzoni possono sembrare i soliti: l'amore, le donne, i rapporti umani, la solitudine, il viaggio. In realtà la ricchezza delle sue canzoni è nel modo straordinario con cui si trova ad affrontare tutto questo. Il suo linguaggio semplice ed essenziale, mai volgare, lo rende un autore ed un interprete estremamente contemporaneo”.
Non solo l'artista. Anche l'uomo-Endrigo ha molto da raccontare. “Era un profugo. – spiega ancora Viti – Quando Pola, città istriana in cui era nato, divenne jugoslava, lui fu costretto a lasciarla, come tutti gli italiani che vivevano lì. Questa esperienza lo ha segnato profondamente come racconta lui stesso in numerose interviste. Un destino che oggi riguarda migliaia di persone obbligate ad abbandonare una terra a cui si sentono ancora di appartenere”.
L'evento, che si terrà a Villa Colloredo Mels a partire dalle 17, sarà dunque l'occasione per affrontare temi di estrema attualità, partendo dalla poetica di Endrigo: “I monologhi, che si alterneranno ai momenti musicali, sono sì ispirati alle sue canzoni, ma racconteranno molto di più. Sperimentando, proprio come faceva lui. È questo lo spirito della rassegna Versus. Dalla poesia alla realtà”.
E le generazioni più giovani? Possono ancora appassionarsi ai grandi cantautori del passato?
“Forse” conclude Viti, guardando anche al suo ruolo di insegnante “la scuola viene spesso caricata di tante responsabilità: l'educazione, l'istruzione. Certo, sarebbe importante far conoscere tra i banchi questi personaggi. In alcuni casi questa cosa già si fa. Ma credo che sia la passione che ciascuno studente coltiva fuori dalla scuola, con i propri interessi e le proprie attitudini, a fare la differenza. È successo così anche a me, un giorno per caso, ascoltando una radio locale”.