Non frena la crisi alla FATAR. Altri due dipendenti sono stati messi in mobilità ad inizio anno e si aggiungono ai quattro di metà ottobre. Cui conteggiare i licenziamenti già adottati nel primo semestre dell’anno. Per l’unica azienda recanatese che produce strumenti musicali la china sembra inarrestabile. Si parla di trasferimento all’estero della produzione (Tunisia o Romania) e del mantenimento a Recanati del solo assemblaggio e collaudo di qualità. Ma anche di una vendita del marchio a nuovi imprenditori. Voci cui nemmeno il sindacato riesce più a stare dietro stante una certa latitanza della dirigenza. Restano, inequivocabili i licenziamenti.
Venerdì prossimo intanto ci sarà un attesissimo incontro tra sindacati e direzione della Ottaviani altra azienda che praticamente sta chiudendo. In due blocchi, uno a novembre, l’altro a fine dicembre, l’azienda ha drasticamente ridotto il personale e messo in vendita il vecchio stabilimento delle Grazie. Ignoto il destino del marchio ma pare che questi venga acquistato da una cordata di imprenditori argentieri della zona. In questo momento in forza all’azienda sono rimaste poco meno di 20 persone sul cui destino si saprà qualcosa soltanto dopo venerdì.
Dopo aver avviato la riduzione del personale la Ottaviani era intervenuta specificando che non c’era nessuna crisi (….!!!) e che il ridimensionamento era dovuto ad una ristrutturazione completa dell’azienda.
Una grande visibilità la Ottaviani l’aveva avuta ottenendo la fornitura delle medaglie alle Olimpiadi Invernali di Torino, poi aveva lanciato con la Philips il portafoto digitale, e da ultimo era nato un navigatore/gioiello per donna. Forti investimenti che però non salvato la ditta da una crisi tutta da decifrare.
TAM, Zara, Fatar, Pavoni, Gem, l’Infinito, Ottaviani, Teuco, etc.: un elenco, che non tiene contro di piccole aziendine in crisi, destinato ad allungarsi. Come la fila per l’assegno di mobilità all’Ufficio del Lavoro.
Qualcuno si è accorto che l’economia recanatese segna il passo? Nel nostro sondaggio sul declino o meno della città, non indifferente è il dato percentuale che lo indica.