E’ ancora in carcere a Montacuto, Massimo Beccacece, il commerciante recanatese accusato di pedofilia. Mentre l’inchiesta procede e sono in corso gli esami sui computer, dvd, memorie esterne, penne usb, macchine fotografiche, materiale sequestrato nell’abitazione e nel negozio dell’indagato, si profila un incidente probatorio che avrà al centro proprio il bambino da cui è scattata l’inchiesta giudiziaria.
Il GIP Enrico Pannaggi dovrebbe dunque sentire il bambino vittima delle violenze sessuali così come ha chiesto il sostituto procuratore Claudio Rastrelli che coordina le indagini.
Beccacece attraverso i suoi legali continua a sostenere l’estraneità ai fatti contestatigli ma soprattutto nega di avere avuto rapporti sessuali con il bambino.
Indagini dunque molto delicate, complicate anche dal fatto che il giorno prima che la mamma del piccolo vittima delle attenzioni del Beccacece sporgesse denuncia ai carabinieri, era andata a casa dell’indagato per chiedergli una forte somma come risarcimento, circostanza questa resa dal Beccacece al magistrato già nel primo interrogatorio.