Di Gianfranco Miccini

Da quando ho deciso di rinunciare alla delega di assessore a fine gennaio 2008 sono stato oggetto di una campagna miccini_gianfrancodiffamatoria da parte di alcuni componenti dell'attuale maggioranza. Questo modo di fare non mi è certamente sconosciuto, ho avuto modo in prima persona di vedere come prima si santificavano le persone e poi si distruggevano se non si piegavano alla volontà di qualcuno. Penso che sia giunto il momento da parte mia di fare chiarezza sulle falsità raccontate sul mio conto. La mia famiglia è proprietaria dal 1968 di un terreno in località S.Lucia. Una parte del terreno è stato inserito come area edificabile in occasione di una variante al piano regolatore nel lontano 1976. Una parte dell'area è stata edificata a fine anni 70. Il piano regolatore approvato nel 1997 ha confermato l'edificabilità dell'area apportando alcune modifiche. A fine 2007 abbiamo presentato un piano di recupero che prevedeva la costruzione di un edificio della volumetria consentita dal piano regolatore del 1997 e si chiedeva lo spostamento della strada di accesso di alcuni metri nell'adiacente area agricola. Tale spostamento era necessario per poter meglio posizionare l'edificio il quale avrebbe avuto la particolarità di essere autosufficiente in termini energetici applicando tecnologie solari e sistemi passivi. Vista la mia posizione di assessore all'urbanistica e considerato che la pratica era di competenza del Consiglio Comunale, prima di presentare la richiesta ho chiesto al sindaco Corvatta se riteneva la cosa possibile il quale mi ha confermato che visto che non ci sarebbe stato nessun aumento di cubatura riteneva la cosa possibile. Successivamente la pratica è passata al vaglio della commissione urbanistica, alla cui discussione chiaramente non ho partecipato. La pratica è stata inserita all'ordine del giorno del Consiglio Comunale e a pochi minuti dall'inizio della seduta consiliare il sindaco mi accusava di non essermi comportato bene. A quel punto ho capito che era scattato uno dei suoi tranelli e nei giorni successivi abbiamo comunicato che si rinunciava al piano di recupero. A marzo 2008 abbiamo presentato un nuovo progetto perfettamente rispondente al piano regolatore vigente e il 10 giugno veniva comunicato il diniego. Il 23 giugno abbiamo presentato le osservazioni al diniego e a tutt'oggi non è giunta alcuna risposta. Nei dieci mesi trascorsi volutamente non ho sollecitato la pratica ma più volte mi è stato fatto capire che se cambiava l'atteggiamento del gruppo politico a cui appartengo, Lista Civica Recanati, nei confronti della maggioranza la situazione si sarebbe sbloccata. La decisione per me è stata semplice: non baratto con nessuno la mia dignità personale e soprattutto non intendo usare la forza del gruppo per interessi personali. Queste mie affermazioni so già che non saranno gradite e sicuramente la responsabilità che non abbia ricevuto risposte dopo quasi un anno verrà riversata sull'ufficio, questo mi dispiace ma so per certo che l'ufficio non a colpe. La cosa che mi offende profondamente è che hanno cercato di farmi passare come un approfittatore, mentre le proprietà della mia famiglia derivano esclusivamente da tanti anni di onesto lavoro che può essere ampiamente testimoniato da chi ci conosce. Questi signori senza scrupoli, lo posso testimoniare per tanti episodi di cui sono a conoscenza, hanno deciso di farmi pagare cara la mia presa di posizione su molte cose che non condividevo che mi hanno spinto alle dimissioni. Una pratica edilizia che riguardava un componente la giunta di cui ero venuto a conoscenza e che definirla scandalosa sarebbe il minimo, per la quale il nostro gruppo ha chiesto le dimissioni dell'assessore coinvolto è il motivo principale di tanta cattiveria. Ad oggi purtroppo il risultato è, che chi come la mia famiglia a fatto una richiesta legittima non ha avuto risposte, mentre chi ancora è assessore ha sanato l'abuso riguardante la costruzione in zona agricola di una villa con una semplice ammenda.