Nota del comune

“La strada che circonda il Colle dell’Infinito, quella che da Porta Nuova si collega con via Badaloni e arriva alla sede del Centro nazionale studi leopardiani, sarà intitolata all’onorevole Franco Foschi. Una scelta, quella della via, fortemente simbolica, che vuole rendere omaggio ad un uomo che come politico, amministratore e personaggio di primo piano della cultura italiana ha avuto un ruolo fondamentale nella valorizzazione della figura di Giacomo Leopardi”. E’ con questo annuncio che il sindaco Fabio Corvatta, che è anche presidente, succeduto proprio a Foschi, del Centro Nazionale Studi Leopardiani, ha aperto il convegno in ricordo di Giovanni Falleroni, Nicola Badaloni, Filippo Acciarini, Giacomo Brodolini e Franco Foschi. Cinque personaggi vissuti in periodi diversi, con alle spalle storie ed esperienze variegate, ma legati da elementi fondamentali come l’impegno riformista, lo spessore culturale e l’altissimo senso civico. Personaggi distintisi, a livello nazionale, in campo politico, sociale, sindacale, medico. All’iniziativa, organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione culturale Nicola Badaloni, la Fondazione Bruno Buozzi, l’istituto di studi sindacali “Storia del movimento operaio. Archivio storico Uil” e l’Associazione culturale Minelliana, sono intervenuti cittadini, scolaresche e numerose autorità. Fra queste, l’assessore Paola Cardinali, che ha portato i saluti della Provincia, il segretario confederale della Uil Lamberto Santini, il presidente della Minelliana Mario Cavriani e il sindaco di Trecenta, la città dove Nicola Badaloni svolse la sua attività a favore dei lavoratori del Polesine, Antonio Laruccia. Il sindaco Corvatta, nel suo intervento, ha salutato con affetto la famiglia di Franco Foschi, la moglie Brunella, i figli Paolo, Anna e Gabriella e i fratelli, ai quali la platea presente in Aula magna ha rivolto un sentito applauso. Corvatta ha sottolineato la scelta dell’intitolazione della via all’onorevole Foschi come tributo “di affetto e riconoscenza ad un illustre recanatese, ma anche ad un amico e ad un personaggio che ha lasciato un segno indelebile non solo a Recanati ma anche nel mondo politico e culturale italiano”.

Il convegno è proseguito con gli interventi di importanti studiosi. Molto sentito e apprezzato dal pubblico è stato quello di Mario Quaranta, filosofo e storico, su “L’opera benefica di Badaloni”, competente e di ampio respiro quello di Gianni Salvarani, vice presidente dell’Istituto studi sindacali Uil su “Il sacrificio di Acciarini”, estremamente lucido e attuale quello del parlamentare Angelo Tiraboschi, su “L’azione politica di Brodolini” e ricco di umanità quello di Silvano Minati, vice presidente della Fondazione Buozzi” su “L’attività sociale di Foschi”. A presiede il convegno è stato il presidente dell’Associazione culturale Nicola Badaloni Armando Masucci. Proprio per la valenza e lo spessore degli interventi, l’Amministrazione si è impegnata a pubblicare gli atti del convegno.

Al termine dell’incontro in Aula magna, la cerimonia si è spostata nel loggiato del Palazzo comunale dove è stata scoperta una targa in ricordo di Giovanni Falleroni, Nicola Badaloni, Filippo Acciarini, Giacomo Brodolini e Franco Foschi. “Un’iniziativa che ricorderà anche ai posteri – ha sottolineato il sindaco Corvatta – le figure di questi cinque illustri recanatesi”.

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