L’Amministrazione provinciale di Macerata ha preannunciato l’avvio di importanti ed onerosi lavori di manutenzione lungo il basso corso del fiume Musone, allo scopo di prevenire fenomeni di esondazione nel tratto che attraversa il territorio di Recanati.
Memore dei rilievi mossi nel passato nei confronti di simili interventi sul fiume Potenza, la Provincia cerca di cautelarsi spiegando in anticipo come intende agire. Peccato però che la tipologia dei nuovi interventi non si discosti granché da quelli già effettuati in altre occasioni.
Il fatto più grave è senza dubbio il “taglio a raso delle essenze arboree” lungo le due sponde, segno evidente che non si è capito (non si vuol capire?) che la vegetazione ripariale è fondamentale per la tenuta degli argini, per il processo di depurazione biologica delle acque e l’integrità dell’intero ecosistema fluviale (L’intervento è tanto più deprecabile se viene effettuato in primavera inoltrata, quando la vegetazione ospita i nidi degli uccelli).
Certo - direte voi - queste sono critiche di un tipico esponente dell’ambientalismo del no, mentre noi... noi sì che ci occupiamo di cose serie, noi sì che sappiamo quello che è bene fare a vantaggio della collettività...
E allora, egregi amministratori, provocazione per provocazione, voi che vagheggiate di strade, superstrade e infrastrutture varie lungo le vallate più belle delle Marche, perché non proponete di trasformare i fiumi stessi in nastri d’asfalto? Basterebbe prosciugare gli alvei con delle idrovore di convenienti dimensioni, eliminare tutta la vegetazione che potrebbe creare intralcio ad una ulteriore espansione delle aree industriali nelle zone esondabili, et voilà, il gioco è fatto: niente più manutenzioni, né spese improduttive per prevenire le “calamità naturali”, ma nuovi assi viari su cui convogliare il traffico pesante e, perché no, quello dei SUV così di moda al giorno d’oggi.