Nota del comune

E’ stata una cerimonia sentita, partecipata e commossa quella con cui, ieri (domenica 5 aprile), l’Amministrazione comunale ha voluto ricordare Domenico Ricci, il carabiniere marchigiano, componente della scorta dell’on. Aldo Moro, rimasto ucciso in via Fani.

La manifestazione, organizzata insieme con la sezione di Recanati dell’Associazione nazionale carabinieri, ha portato ricordi e testimonianze di uno degli episodi più drammatici della storia italiana del dopoguerra. La giornata di commemorazione è iniziata in zona Squartabue, a Villa Musone di Recanati, con l’intitolazione di una via a Domenico Ricci. L’iniziativa, alla presenza, fra gli altri, del generale Luigi Curatoli, comandante della Compagnia regionale dei Carabinieri, del prefetto di Macerata Vittorio Piscitelli e del questore Passamonti, si è spostata poi nell’Aula magna del Palazzo comunale, gremita per l’occasione di pubblico.

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Dal tavolo dei relatori, il sindaco Fabio Corvatta, il generale Libero Lo Sardo, presidente dell’Associazione nazionale carabinieri, Rosario Priore, magistrato e giudice istruttore del processo Moro, e gli onorevoli Adriano Ciaffi e Angelo Tiraboschi, all’epoca rispettivamente presidente della giunta regionale delle Marche e dirigente nazionale del Psi, hanno portato testimonianze e ricordato le figure, gli uomini, e rievocato il clima degli anni bui del terrorismo.

A sottolineare il coraggio e il sacrificio di un rappresentante dell’Arma come Domenico Ricci, è stato anche il sindaco Corvatta rivolgendosi alle tre nipoti del carabiniere, figlie due del fratello e una della sorella, venute appositamente a Recanati per partecipare alla cerimonia. Il primo cittadino le ha ringraziate per la propria presenza e ha donato loro un mazzo di fiori.

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