Di Armando Taddei, consigliere comunale

taddei2Il 10 marzo scorso il Consiglio di Stato accoglie l’appello degli abitanti di via Acciarini contro il comune di Recanati e nei confronti di una ditta privata. Bene. Tutto è bene ciò che finisce bene.

In piazzale Acciarrini da 40 anni esistono parcheggi e verde a servizio dei condomini in forzadi una convenzione tra il comune e il costruttore e di una delibera di consiglio comunale del 1969. L'amministrazione comunale attuale, in maniera irresponsabile e per certi versi inspiegabile, vorrebbe quell'area proprietà della ditta privata che lì vorrebbe realizzare un business. I condomini di piazzale Acciarrini si difendono, resistono e dopo un lungo calvario finalmente hanno giustizia.

Quante storie simili si innescheranno, quando qualche sprovveduto furbo comprerà il campetto di calcio di via del mare, o quel bel prato alle grazie, allettato magari da promesse irripetibili (sotto ogni punto di vista). Orbene se è sconveniente che un'amministrazione passi con disinvoltura come un rullocompressore sui suoi cittadini e i loro diritti, diventa insopportabile quando il protervo potere locale non si cura del corso della giustizia; infatti in piazzale Acciariini tutto è rimasto come se il tempo si fosse fermato a 2 anni fa.

In realtà non tutto si è fermato, l'asfalto è diventato nel frattempo impraticabile, l'aiuola è diventata una savana ricettacolo di serpi e topi, il tutto recintato da quell'orribile plastica arancione appoggiata sui tondini di ferro arrugginiti dei cantieri edili.

Ora, non serve che il dirigente dell'ufficio tecnico di Recanati, incompetente per le decisioni assunte, chieda scusa per i soldi fatti spendere ai cittadini, ma almeno ordini il ripristino dei luoghi a pubblico utilizzo, cioè faccia tagliare l'erba , ripristini il selciato dopo aver provveduto alla rimozione della recinzione.

Questa storia sia da monito a tutti quei politicanti che arrivano ad amministrare la cosa pubblica pensando, per una sorta di analfabetismo etico, di esserne padroni.