Ho accettato con piacere l’invito rivoltomi dal direttore dell’ASUR zona 8 Morosini per una visita all’ospedale Santa Lucia, dopo le perplessità suscitate dal suo piano e dalle sue spiegazioni durante il dibattito nel Consiglio Comunale della scorsa settimana.
A parte la cortesia del direttore e dei suoi collaboratori, la preoccupazione per il depotenziamento del nostro ospedale è purtroppo sostenuta dai dati e dalle indicazioni ricevute. Se, come mi era sembrato di aver percepito, il nostro ospedale dovrà avere una vocazione diagnostica lasciano esterrefatti i dati degli investimenti, più volte chiesti dal Consiglio Comunale, in attrezzature elettromedicali del 2008 che superano di poco i cento mila euro e non migliori sono i dati del 2009, se si esclude un complesso radiogeno.
Nessuna rassicurante risposta è arrivata neanche ad una mia domanda sulle liste d’attesa lunghissime ed umilianti, tanto più se privatamente si ottengono prestazioni in pochi giorni (risulta a chi scrive che per una ecografia a Recanati bisogna aspettare settembre!!!).
Quasi ultimati sono invece i lavori al punto di primo intervento con i soldi dei cittadini recanatesi, vincolati per precisa volontà del Consiglio Comunale al potenziamento della struttura. Preoccupazione invece suscita la decisione del direttore di voler portare avanti la chirurgia a ciclo breve, che lascia il nostro ospedale senza la chirurgia d’emergenza, servizio indispensabile, non svendibile ne barattabile in cambio non si sa di cosa.
Quanto meno imbarazzanti e non accettabili mi sono sembrate le motivazioni addotte e cioè un risparmio di duecento mila euro annui da poter investire per altri servizi, quali otorino, ortopedia, chirurgia ed urologia a ciclo breve, salvo però vedere dal carteggio ricevuto che per tali servizi si investiranno solo 48.000 euro in attrezzature.
Imbarazzante è anche l’annuncio fatto direttore dell’arrivo da parte della Regione di ben otto milioni di euro in una prima fase, seguiti da altri dodici! Qual è allora il bisogno di togliere la chirurgia d’emergenza a Recanati?
Al limite del paradossale sono state poi alcune situazioni verificatesi nel corso della visita: termosifoni funzionanti nell’ala chiusa da anni ed in fase di ristrutturazione, utenti in fila per le prenotazioni e per i pagamenti fatti andar via ed ufficio cassa chiuso per guasti tecnici ai computer, ma a dare una speranza a tanta tristezza il direttore del dipartimento chirurgico che oggi ha eseguito la sessione operatoria a Recanati!
Spero che alla luce delle ultime modifiche legislative che prevedono un ragionamento in termini di area vasta provinciale per la riorganizzazione dei servizi, il direttore riveda la sua decisione di introdurre la chirurgia a ciclo breve che farà perdere ai recanatesi la chirurgia d’emergenza e concentri i suoi sforzi per portare a Recanati la chirurgia laparoscopica, come suggerito dal Sindaco di Recanati e voluto dalla conferenza dei Sindaci dell’ambito.