“In pochi, però, si sono chiesti se veramente sia indispensabile la sua realizzazione. Il progetto proposto dalla giunta provinciale e da una parte del centrosinistra – dice il coordinatore dei comitati spontanei - ha la pretesa di essere fondato sul concetto di modernità. I comitati spontanei Salviamo la Valpotenza intendono invece sottolineare che il concetto di modernità non corrisponde più alla cementificazione a oltranza dell'ambiente, ma punta alla valorizzazione di un territorio i cui straordinari pregi sono anche di carattere culturale, paesaggistico e turistico. Modernità oggi significa recuperare e valorizzare il già esistente dopo tanta cementificazione. Occorre mettere in sicurezza la viabilità, inserendo by-pass nei punti critici, costruendo rotatorie e installando semafori regolatori di velocità per ridurre la pericolosità di un traffico che era già di gran lunga inferiore rispetto alle arterie più importanti della zona . Le ultime rilevazioni effettuate sul traffico – prosegue Moretta- hanno dato come risultato un calo di veicoli del 20 %, soprattutto di quelli pesanti a causa della crisi economica. Nessuno parla quindi del presupposto fondamentale per costruire una superstrada: la quantità di traffico. Diecimila veicoli al giorno lungo la Regina non giustificano una arteria che ne porterebbe più di 100.000. L'Adriatica, che attraversa tanti centri abitati, con i suoi 30.000 veicoli è il vero problema della viabilità del territorio. Sulla pericolosità invece si può e si deve lavorare risolvendo completamente la problematica”.