Il recente accordo elettorale tra la ”Lista per Recanati“ del Sindaco Corvatta e gli esponenti portorecanatesi de “La Destra” di Storace merita qualche commento: questi ultimi troveranno ospitalità politica a Recanati nell’ambito della lista Corvatta. Ricordiamo anzitutto che fino a poche settimane fa Corvatta era ufficialmente iscritto al Partito Socialista e quindi schierato, almeno formalmente, col centrosinistra a livello provinciale, regionale e nazionale. L’accordo dell’ex compagno socialista Corvatta con gli ex missini di Storace è uno squallido matrimonio di interessi e non un accordo programmatico. L’ex compagno Corvatta ha assicurato l’appoggio degli ex missini alla sua lista civica, a breve capeggiata dal giovane adepto da tempo designato da Corvatta al trono di futuro sindaco di Recanati. Così facendo egli potrà, di fatto, continuare a dominare per interposta persona la scena politica recanatese in barba alle legge che limita a due mandati la carica di Sindaco. In cambio gli ex missini portorecanatesi saliranno a Recanati, percorrendo la “strada dei pali”, per aggiungersi agli altri già satolli commensali dell’attuale maggioranza che si ripresenterà alle elezioni di giugno 2009. Parteciperanno così, tutti insieme, al banchetto postelettorale incassando quanto pattuito nell’ambito del comitato d’affari che sta preparando gli accordi di spartizione delle future poltrone comunali. Non importa se Sandro Pertini e Giorgio Almirante si rivolteranno nella tomba: queste erano, loro sì, persone serie e rispettabili, seppur con idee così diverse tra loro. Persone sempre coerenti nella vita e in politica ma oggi, si sa, è un’altra storia. Viviamo nel mondo del facile trasformismo politico in omaggio all’amara constatazione che, anche in politica, “pecunia non olet”.
Naturalmente quanto avvenuto fa sfigurare il Popolo della libertà recanatese (Forza Italia e Alleanza Nazionale) che si trova ancora una volta ad essere aggirato e manipolato, dopo aver subito per anni a Recanati, lo svuotamento dei voti di riferimento tramite l’infiltrazione di vari personaggi solo formalmente appartenenti al PdL. Al riguardo abbiamo trovato divertente la notizia, pubblicata sulla stampa, secondo la quale il Popolo della libertà sceglierà il suo candidato sindaco mediante un “concorso” al quale parteciperanno ben quattro pretendenti candidati sindaci. Ciascuno presenterà il proprio curriculum e verrà scelto il migliore. Naturalmente è facile indovinare che la scelta sarà decisamente influenzata da un RE la cui identità è fin troppo scontata. Che poi il RE scelga il proprio giovane adepto fuori concorso o uno dei quattro concorrenti del PdL cambia ben poco. La verità è che a Recanati non si muove foglia che il RE non voglia. Chiunque verrà scelto sarà sempre deferente e ossequioso alla volontà e agli interessi particolari del RE, dei suoi feudatari e dei loro amici. Ne deriva che mai sarà libero di perseguire il vero scopo dell’agire politico: il bene comune e collettivo. Il tutto con buona pace dei cittadini recanatesi che appaiono in prevalenza tuttora passivi e indifferenti alle proprie sorti.