Nota del gruppo lavoro del PD sul bilancio

E’ un bilancio prefallimentare, che denuncia una situazione da consegnare subito ad un commissario governativo.

E’ un bilancio che non non doveva essere approvato da consiglieri comunali responsabili e con un minimo di conoscenza del bilancio comunale, indipendentemente dal fatto che siano della minoranza o maggioranza.

Infatti contiene delle previsioni di entrata palesemente gonfiate, per mascherare una situazione di disavanzo non più sostenibile e, nel bilancio pluriennale, previsioni di spesa palesemente sottostimate, per mascherare uno squilibrio che si protrarrà inesorabilmente anche negli anni successivi.

Nel merito delle scelte si continua, anzi si espande fino a raschiare il fondo del barile, la politica ormai obbligata della vendita indiscriminata di patrimonio comunale (previsioni di vendite di beni immobili per 3.380.700 – quando il comune avrà finito gli immobili comincerà a vendere il parco automezzi?). Si tratta di fabbricati per 1.510.700 e aree per 1.870.000: aree già destinate a verde pubblico dal piano regolatore che vengono vendute come edificabili, stravolgendo una pianificazione urbanistica di pregio e l’assetto urbano dei quartieri fuori le mura che vengono intasati di nuovi fabbricati, asfalto e cemento.

Si continua a destinare buona parte delle entrate previste per oneri di urbanizzazione, per pagare le spese correnti, anziché per la spesa in conto capitale. Per asfaltare le strade invece si ricorre ai debiti con mutui (nel 2008 sono stati accesi nuovi mutui per ben 3.500.000€ la gran parte per la manutenzione delle strade)

Il tutto in una situazione di entrate tributarie e tariffe dei servizi non più aumentabili in quanto già portate alle massime aliquote nel 2007 e già da quell’anno, per effetto di tali aumenti di aliquota, i cittadini recanatesi versano al comune circa 1.500.000€ in più rispetto agli anni fino al 2006.

Ma veniamo ai dati salienti del bilancio preventivo 2009.

Le entrate correnti previste sono 14.797.896.

La spesa corrente prevista è di € 15.624.271 (compresi interessi su mutui per 1.606.272)

La quota capitale dei mutui da rimborsare è di 1.965.625.

In un bilancio in equilibrio, con le entrate correnti si devono coprire le spese correnti e le quote capitale dei mutui da rimborsare.

Nel bilancio preventivo 2009 quindi abbiamo una differenza di ben 2.792.000.

La legge consente di coprire tale differenza con una quota degli oneri di urbanizzazione e con le plusvalenze derivanti dalla vendita di immobili di proprietà del comune.

In questo bilancio preventivo è iscritta una previsione di entrata per vendita di immobili per un totale di 3.380.700 e di entrate per oneri di urbanizzazione e monetizzazione di standard urbanistici per 3.110.000, per un totale di ben 6.490.700.

Di questi, 2.792.000 sono destinati a coprire le spese correnti più le rate dei mutui per assicurare l’equilibrio di bilancio, il rimanente si prevede di destinarlo per il finanziamento delle spese in c/capitale.

Ebbene è la prima volta che in un bilancio preventivo si deve far ricorso alle plusvalenze dalla vendita di patrimonio per raggiungere l’equilibrio di bilancio e per ben 1.300.000€ oltre a ben 1.492.000 di oneri di urbanizzazione

A nostro avviso le entrate per oneri di urbanizzazione previste in bilancio per un totale di 3.110.000 sono sovrastimate e di molto. Basti pensare che nel biennio 2006 - 2007, anni di vero boom edilizio, sono state rispettivamente 1.137.655 e 1.394.000. Non si spiega la previsione di aumento del 123%.

In effetti nella relazione al bilancio, a pag.21, e a pag. 100, parti presumibilmente redatte dal responsabile dell’ufficio tecnico, la previsione di entrata analitica per oneri di urbanizzazione è di 400.000, 50.000 per condoni edilizi, 520.000 per monetizzazioni a scomputo e 532.000 per monetizzazioni di standard urbanistici per un totale complessivo di 1.502.000€ sostanzialmente in linea con gli incassi degli anni precedenti.

Nel bilancio preventivo invece compaiono (pag 9 di 12 parte I Entrate) altre cifre: rispettivamente per le stesse causali: 1.940.000, 50.000, 520.000, 600.000 per un totale complessivo di 3.110.000. Come spiegare tale difformità tra i numeri della relazione e i numeri del bilancio? Probabilmente per quadrare il bilancio questa cifra di 1.502.000 non era sufficiente. Non restava altro che aumentarla, a piacere, per quello che serviva…

Chiediamo su questo punto un approfondimento specifico al collegio dei revisori.

Analogamente la previsione di entrate per vendita di immobili per € 3.380.700 è palesemente sovrastimata, in una situazione di saturazione di mercato per eccesso di offerta e di fermo della domanda.

La legge prevede che le plusvalenze possano essere utilizzate per far fronte al rimborso delle rate dei mutui ma solo dopo che sono state realizzate. Se durante l’anno non si sarà riusciti a vendere gli immobili che facciamo non rimborsiamo i mutui? O quali spese correnti verranno tagliate? Riteniamo sia il caso di individuarle da subito, siamo già a marzo.

Ci si illude e ci si inganna da soli e si ingannano i cittadini cercando di dimostrare che tutto va bene.

Il che significa che in mancanza di quegli incassi sovrastimati si avranno forti difficoltà a fare fronte agli impegni. Si dovrà fare ricorso alle spese fuori bilancio?

Nel bilancio preventivo del 2010 si prevede una riduzione delle spese correnti di 1.651.166 rispetto al 2009 e nel 2011 una ulteriore riduzione di 1.106.868: in due anni ben 2.758.034.

E’ puro illusionismo.

Nel 2009 che è già iniziato non si prevedono riduzioni di spesa rispetto al 2008, ma si imputano previsioni di entrate esagerate pur di quadrare il bilancio sulla carta. Perché tali riduzioni di spesa non sono state effettuate già dal 2008 e dal 2009? Anzi nel 2008 sono state effettuate assunzioni di personale per 13 unità?

Nel 2010 e 2011 sono previste, sempre sulla carta ma in nessuna parte di questa montagna di carte viene detto cosa in concreto verrà ridotto.

Si va avanti mese per mese poi si vedrà.

E’ una situazione che noi stiamo denunciando ormai da vari anni, quella della gestione non sapiente del bilancio e delle risorse del comune, che è stata sempre negata dai nostri amministratori e mascherata ogni anno con espedienti contabili o finanziari o rimediata con vendite di patrimonio negli ultimi giorni di ciascuno degli ultimi tre anni (mattatoio, casa del custode dello stadio, convento ex clarisse).

Una gestione decennale che ha portato l’indebitamento da 11 a 30 milioni di euro, che ha effettuato vendite di patrimonio per svariati milioni di euro, che ha dilatato la spesa corrente in maniera incontrollata, che ha spinto la pressione tributaria alle massime aliquote e nonostante ciò ha portato, alla fine, ad uno squilibrio strutturale del bilancio del nostro Comune, che richiederà parecchi anni e grossi sacrifici per essere sanato.