Nota delle associazioni Anta Onlus Sez. di Civitanova Marche, Amici Animali Onlus di Osimo, Qua la zampa Onlus di Castelfidardo, Io non ti abbandono Onlus di Civitanova Marche

Continua l’azione di marketing da parte del Sindaco di Recanati relativamente all’affitto di box del Parco Canile ai comuni limitrofi. In questo periodo di crisi, sembra che ognuno si arrangi come può. Forse tra un po’ ci dirà che ha affittato pure la stanza consiliare…..ai comuni che ne facciano richiesta. Nonostante tutte le problematiche gestionali e strutturali (basti pensare all’acqua che ristagna in diversi box perché il pavimento non è in pendenza) più volte segnalate da alcune associazioni animaliste, il Sindaco tenta in tutti i modi di “vendere” bene il suo prodotto “canile” facendo una campagna pubblicitaria serrata. Stona, in un certo senso, “il prodotto” cani che il canile acquisirebbe sin da subito, e cioè: cani di sesso femminile, non mordaci, inferiori ai sei anni d’età, sterilizzate. Peccato che il Sindaco conosca poco la triste realtà dei canili, dove gli ospiti più numerosi sono cani maschi di taglia grande, spesso con un carattere poco socievole. Infatti, i cani che vorrebbe come “affittuari” nel Suo canile, sono cani che tutti i canili vorrebbero, perché non creano problemi, si adattano bene ad ogni gerarchia presente in ogni box, sono tranquilli, cioé sono i cani ad avere il più alto indice di adattabilità e adottabilità (IDA). Ci chiediamo, perché un comune dovrebbe pagare il comune di Recanati e quindi l’attuale gestore, per dei soggetti cani che può benissimo far adottare per conto proprio senza pagare un euro in poco tempo? Quale garanzia potrebbe dare il Comune di Recanati che i cani “affittuari” di altri comuni siano mostrati ai possibili adottanti alla stessa stregua dei propri? Cioè a dire, più tempo rimangono in canile, più soldi il comune ne ricava, quindi perché incentivare le loro adozioni? Questo sarebbe lo stesso “spirito” dei gestori privati che per via del discorso economico scoraggiano in ogni modo le adozioni (più cani = più guadagno). Ma non è un convincimento comune che i canili comunali non devono guardare al mero guadagno ma al benessere animale?  Chi pagherà le spese mediche di questi cani “affittuari” visto che a tutt’oggi i cani di Recanati ospiti di tale canile, se malati sono quasi sempre a carico delle associazioni animaliste?  Ma non sarebbe meglio intraprendere una seria lotta di prevenzione e lotta al randagismo, cioè evitare che i cani entrino nel canile, invece che attirarne degli altri a pagamento?