L'Italia è un paese «senza costume nazionale» e la politica italiana avrebbe bisogno di una «rivoluzione copernicana». Lo ha detto il segretario uscente del Pd Walter Veltroni in una intervista alla rivista «Farefuturo», organo della fondazione presieduta da Gianfranco Fini.

Veltroni ricorre a una citazione di Giacomo Leopardi, tratta dal «Discorso sopra lo stato corrente dei costumi degli italiani», per stigmatizzare lo scarso senso civico e la litigiosità politica fine a se stessa: «In Italia la principale e la più necessaria dote di chi vuole conversare è il mostrar colle parole e coi modi ogni sorta di disprezzo verso altrui, l'offendere quanto più si possa il loro amor proprio».
Commenta Veltroni: «L'analisi di Leopardi è impietosa: siamo un paese dove non si discute con pacatezza ma dove si schernisce e si insulta l'interlocutore, un paese dove non c'è convivenza civile ma un vivere insieme costretto e forzato in cui ci si divide e ci si azzuffa invece di collaborare al bene comune. Un paese senza costume nazionale. Eravamo nel 1824, siamo nel 2009. Cosa è cambiato?».