Giancarlo Sabbatini si trova agli arresti domiciliari in una abitazione diversa da quella in cui risiede ed ha l'obbligo della firma serale. Queste le decisioni momentanee del giudice Lupi (pm D'Arienzo) nel processso per direttissima svoltosi nel Tribunale di Civitanova. E' stato lo stesso Sabbatini a chiedere di andare in un domicilio diverso proprio per non mettere a repentaglio la sicurezza della compagna, al quarto mese di gravidanza, con la quale la sera in cui poi ha dato vita alla gazzarra al Bar "Grottino" (nella foto), aveva poco prima litigato.
E sulla lite, sfociata nell'aggressione nei riguardi dei titolari del bar, Pierino e Mattia Luchetta, rispettivamente padre e figlio, e nella moglie del primo, Lucia Sella, il Sabbatini, difeso dagli avvocati Maggini e Froldi, ha detto di non ricordarsi nulla. Il giudice ha rinviato il processo a febbraio del 2008. Se la ricordano bene invece quella serata i titolari che portano addosso ancora i segni dell'aggressione e che stanno contando anche i danni subiti dal bar contro cui si è scagliata inizialmente la furia del Sabbatini che si era recato nel bar reclamando il pagamento di presunti crediti nei suoi confronti.
Stando al rapporto dei carabinieri non è stato per nulla semplice neanche per loro ridurre alla ragione l'uomo che si è scagliato anche contro i militari e il mezzo con cui erano giunti. Le ferite patite dal Sabbatini, su cui i suoi stessi legali hanno chiesto chiarezza, sarebbero riconducibilli alla colluttazione con i militari dell'Arma, un'operazione resa complicata dalla reazione sproporzionata dell'uomo, in evidente stato di superalterazione.