E’ un evento che sta incantando il pubblico recanatese e dell’intera regione, ma anche i tanti turisti che ogni giorno visitano la città leopardiana. Parliamo della mostra “I luoghi del ritorno” del grande artista urbinate Mario Logli. Trentasei dipinti ad olio su tela esposti nell’Atrio del Palazzo comunale, in piazza Leopardi, che si possono ammirare ad ingresso gratuito, fino al 31 agosto, tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18 alle ore 20. Il pubblico che si affaccia nella sala viene accolto in una sorta di abbraccio fatto di colori, dagli azzurri agli aranci, e di immagini sospese fra sogno e realtà, che richiamano i personaggi, da Leopardi a Gigli, e luoghi simbolo di Recanati, da piazza Leopardi al chiostro di Sant’Agostino. La mostra rientra nell’ambito del programma delle Celebrazioni per il 50esimo anniversario della morte di Beniamino Gigli ed è organizzata dal Comune e dal Comitato d’onore delle Celebrazioni gigliane con il patrocinio del Senato della Repubblica. Il sindaco Fabio Corvatta ha parlato dell’esposizione come di un “nuovo contributo suggestivo e prezioso alla conoscenza e alla riscoperta del grande tenore recanatese”.
Dopo aver celebrato qualche anno fa Leopardi, con una mostra indimenticabile, Logli torna ora a commemorare un altro genio recanatese. “Dalle mie opere – spiega lo stesso Logli nel bel catalogo della mostra – il pubblico può capire come abbia voluto dedicare la mostra a Gigli non solo come straordinario artista che ha attraversato l’oceano, ma come uomo figlio di questa terra. In questa mostra in ricordo di Gigli ho voluto rappresentare Recanati e i suoi luoghi davvero tutti insieme, composti come una predella a scomparti, quasi valle per valle, campo per campo, palazzi e mura, tanto da andare a trovare spazio nell’animo di colui che guarda”.
Il noto critico d’arte Armando Ginesi ha presentato la mostra all’inaugurazione dello scorso 18 maggio definendola “un nuovo momento espressivo della lunga avventura pittorica di Mario Logli. Un momento nel quale il sentimento tende a prevalere sull’idea, la suggestione emozionalmente dinamica di una figurazione semi-espressionistica a sorpassare quella astrattamente statica della Metafisica. E il pensare e il sentire a farsi modalità più vicine tra loro, fino, talvolta, a fondersi”.