Dicono che dalla costa non si vedrà, ma dalla collina di  Recanati si e quel bel panorama che si gode sulla vallata del Musone, sino al Conero non sarà indenne al progetto. rigassificatore_2.jpg

Nell'Adriatico infatti si vuole realizzare un nuovo rigassificatore. L'area di mare prescelta è quella antistante a Porto Recanati, più precisamente Scossicci, nelle Marche. Il progetto esecutivo è di Gaz de France, colosso francese ed europeo dell'energia. Per capire l'entità dell'impianto che verrà, basti sapere che di strutture del genere ne esistono solo altre tre al mondo, e quello marchigiano sarebbe il primo in Europa. La sola nave con l'impianto costa 300 milioni di euro. I lavori dovrebbero partire entro il mese di settembre, sempre che le autorità locali e il nuovo governo diano tutte le autorizzazioni del caso in questi giorni.
Ma come funziona un rigassificatore? Per essere trasportato, il gas viene trasformato in forma liquida in modo da abbassarne la temperatura. Giunto a destinazione, il gas viene riportato allo stato aeriforme dagli impianti di rigassificazione. Intorno a queste strutture si depositano i container di gas liquido, altamente esplosivo, il che ha creato molti nemici ai rigassificatori. Nel progetto di Gaz de France la sicurezza viene indicata proprio come punto di forza, perché l'impianto di trasformazione sarebbe al largo, a trenta miglia dal litorale, invisibile dalla costa.
Nella fattispecie, alla nave arriverebbero via mare i carichi di gas liquido dal nord Africa. Lì il combustibile verrebbe ritrasformato, e trasportato a terra attraverso una serie di condutture interrate sotto il fondo marino. I tubi arriverebbero poi nella zona di Scossicci, a sud del Musone.
Passando sempre sotto terra, il gas arriverebbe poi a una centrale di smistamento, a un chilometro dalla costa, e da lì verrebbe inserito nella rete di distribuzione, in base a un accordo commerciale con i gestori nazionali.